sabato 6 giugno 2020

Vangelo del 5 Giugno 2020 PREGHIAMO PER PASSARE BENE LA GIORNATA




Dal Vangelo secondo Marco
Mc 12,35-37
In quel tempo, insegnando nel tempio, GesĂą diceva: «Come mai gli scribi dicono che il Cristo è figlio di Davide? Disse infatti Davide stesso, mosso dallo Spirito Santo:
"Disse il Signore al mio Signore:
Siedi alla mia destra,
finché io ponga i tuoi nemici
sotto i tuoi piedi".
Davide stesso lo chiama Signore: da dove risulta che è suo figlio?».
E la folla numerosa lo ascoltava volentieri.

Commento di don Luigi Maria Epicoco




La domanda che Gesù pone nel Vangelo di oggi è lo zenit di un grande discorso che Gesù sta facendo per portare man mano chi lo ascolta a scoprire la sua vera identità, Egli è figlio di Davide secondo la carne e figlio di Dio secondo lo Spirito. Attraverso Giuseppe si porta addosso il cognome della famiglia di Davide, ma egli è in realtà il figlio di Dio.
Per questo domanda: <>.
Qui s’incontra la vera natura di GesĂą che è contemporaneamente vero Dio e vero uomo. Ciò sta a significare che per prendere sul serio Dio noi dobbiamo prendere sul serio GesĂą. Cioè per prendere sul serio la divinitĂ  di Cristo, dobbiamo prendere sul serio la sua umanitĂ . In questo modo la logica dell’incarnazione ci insegna che la via a Dio è l’umano. Per trovare Dio dobbiamo scendere quanto piĂą possibile nell ‘umano della nostra vita, della nostra storia, di chi ci sta accanto. GesĂą è colui che ha attraversato l’umanitĂ  riempiendola di un significato nuovo.
Per questo Dio non si contrappone piĂą all’umano, il trascendente non si contrappone piĂą all’immanente, il cielo non è piĂą in conflitto con la terra. In GesĂą Dio lo si incontra nell’umano, il trascendente nel fondo del? immanente, e il cielo scavando in fondo alla terra. Questa riconciliazione ha guarito una volta per tutte la divisione, il conflitto che molto spesso abita il cuore dell’uomo. Una certa visione dualista ci fa dividere sempre la realtĂ  della nostra vita disprezzandone una metĂ  a discapito dell’altra.
GesĂą venendo al mondo ha tolto di mezzo l’inimicizia che c’era tra la nostra vocazione ad essere umani e la vocazione a essere chiamati a diventare figli di Dio. GesĂą ci ha salvati nella carne, non dalla carne. Per questo risorge con un corpo e non solo con l’anima.

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