Dal Vangelo secondo Marco
Mc 12,35-37
In quel tempo, insegnando nel tempio, GesĂą diceva: «Come mai gli scribi dicono che il Cristo è figlio di Davide? Disse infatti Davide stesso, mosso dallo Spirito Santo:
"Disse il Signore al mio Signore:
Siedi alla mia destra,
finché io ponga i tuoi nemici
sotto i tuoi piedi".
Davide stesso lo chiama Signore: da dove risulta che è suo figlio?».
E la folla numerosa lo ascoltava volentieri.
– Commento di don Luigi Maria Epicoco
La domanda che Gesù pone nel Vangelo di oggi è lo zenit di un grande discorso che Gesù sta facendo per portare man mano chi lo ascolta a scoprire la sua vera identità , Egli è figlio di Davide secondo la carne e figlio di Dio secondo lo Spirito. Attraverso Giuseppe si porta addosso il cognome della famiglia di Davide, ma egli è in realtà il figlio di Dio.
Per questo domanda: <
Qui s’incontra
la vera natura di Gesù che è contemporaneamente vero Dio e vero
uomo. Ciò sta a significare che per prendere sul serio Dio noi
dobbiamo prendere sul serio Gesù. Cioè per prendere sul serio la
divinitĂ di Cristo, dobbiamo prendere sul serio la sua umanitĂ . In
questo modo la logica dell’incarnazione ci insegna che la via a Dio
è l’umano. Per trovare Dio dobbiamo scendere quanto piĂą possibile
nell ‘umano della nostra vita, della nostra storia, di chi ci sta
accanto. GesĂą è colui che ha attraversato l’umanitĂ riempiendola
di un significato nuovo.
Per questo Dio
non si contrappone piĂą all’umano, il trascendente non si
contrappone piĂą all’immanente, il cielo non è piĂą in conflitto
con la terra. In GesĂą Dio lo si incontra nell’umano, il
trascendente nel fondo del? immanente, e il cielo scavando in fondo
alla terra. Questa riconciliazione ha guarito una volta per tutte la
divisione, il conflitto che molto spesso abita il cuore dell’uomo.
Una certa visione dualista ci fa dividere sempre la realtĂ della
nostra vita disprezzandone una metĂ a discapito dell’altra.
GesĂą venendo al mondo ha tolto di mezzo l’inimicizia che c’era
tra la nostra vocazione ad essere umani e la vocazione a essere
chiamati a diventare figli di Dio. GesĂą ci ha salvati nella carne,
non dalla carne. Per questo risorge con un corpo e non solo con
l’anima.
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