Vangelo
Mt
8, 1-4
Dal
Vangelo secondo Matteo
Quando Gesù scese dal monte, molta folla lo seguì.
Ed
ecco, si avvicinò un lebbroso, si prostrò davanti a lui e disse:
«Signore, se vuoi, puoi purificarmi».
Tese la mano e lo toccò dicendo: «Lo voglio: sii purificato!». E subito la sua lebbra fu guarita.
Poi Gesù gli disse: «Guàrdati bene dal dirlo a qualcuno; va' invece a mostrarti al sacerdote e presenta l'offerta prescritta da Mosè come testimonianza per loro».
C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.
Tese la mano e lo toccò dicendo: «Lo voglio: sii purificato!». E subito la sua lebbra fu guarita.
Poi Gesù gli disse: «Guàrdati bene dal dirlo a qualcuno; va' invece a mostrarti al sacerdote e presenta l'offerta prescritta da Mosè come testimonianza per loro».
C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.
Commento
al Vangelo di Don Luigi Maria Epicoco
«Signore,
se vuoi, tu puoi sanarmi». Questa breve preghiera ,suggerita dal
lebbroso del vangelo di oggi, può diventare un’utile giaculatoria
per ognuno di noi. La sua efficacia non consiste innanzitutto
nell’ottenerci un miracolo, ma nel guarire le nostre preghiere che
molto spesso sono piene di pretese, non di fede. Quest’uomo dice
chiaramente a Gesù che se vuole, può. Ma non lo obbliga a volerlo.
Non lo mette sul banco degli imputati chiedendogli conto di come
abbia potuto permettere che lui si ammali. Quest’uomo non
minaccia velatamente Gesù, non lo mette sotto scacco psicologico, e
nemmeno gli fa la paternale sul significato della sofferenza.
Semplicemente professa a Gesù la sua fede: “se vuoi, tu puoi”.
“E Gesù stese la mano e lo toccò dicendo: «Lo voglio, sii
sanato». E subito la sua lebbra scomparve”. Gesù non si limita a
volerlo, a dirlo, a farlo, ma fa precedere il tutto da un gesto
concreto: lo tocca. È una cosa che non mi stancherò mai di dire:
tutte le volte che il vangelo per raccontarci un miracolo, un
cambiamento, un ribaltamento della situazione, ci dice che Gesù
compie dei gesti concreti come toccare, stringere la mano, imbastare
del fango e applicarlo sugli occhi di un cieco, e così via, questo è
il chiaro segno che la Grazia di Dio passa attraverso un gesto, un
fatto concreto. Per noi questo fatto concreto sono i sacramenti. Essi
sono il prolungamento del verbo toccare del vangelo di oggi. Una vita
cristiana senza sacramenti è una vita che rimane spiegata, ma non
salvata. La parola di Gesù è sempre un’esperienza. Per questo noi
dovremmo sempre di più riscoprire e valorizzare la via sacramentale.
Soprattutto la confessione e l’Eucarestia che in modi diversi
rappresentano per noi i luoghi di guarigione, di forza e di
cambiamento. Detto in questo modo, magari la prossima volta che ci
metteremo in fila per fare la confessione, potremmo prepararci
proprio attraverso la giaculatoria del lebbroso di oggi, “Signore
se vuoi, tu puoi guarirmi”, e poi lasciarci toccare
dall’Eucarestia.
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