giovedì 25 giugno 2020

Vangelo del 26 Giugno 2020 PREGHIAMO PER PASSARE BENE LA GIORNATA




Vangelo

Mt 8, 1-4
Dal Vangelo secondo Matteo


Quando Gesù scese dal monte, molta folla lo seguì.
Ed ecco, si avvicinò un lebbroso, si prostrò davanti a lui e disse: «Signore, se vuoi, puoi purificarmi».
Tese la mano e lo toccò dicendo: «Lo voglio: sii purificato!». E subito la sua lebbra fu guarita.
Poi Gesù gli disse: «Guàrdati bene dal dirlo a qualcuno; va' invece a mostrarti al sacerdote e presenta l'offerta prescritta da Mosè come testimonianza per loro».
C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.


Commento al Vangelo di Don Luigi Maria Epicoco


«Signore, se vuoi, tu puoi sanarmi». Questa breve preghiera ,suggerita dal lebbroso del vangelo di oggi, può diventare un’utile giaculatoria per ognuno di noi. La sua efficacia non consiste innanzitutto nell’ottenerci un miracolo, ma nel guarire le nostre preghiere che molto spesso sono piene di pretese, non di fede. Quest’uomo dice chiaramente a Gesù che se vuole, può. Ma non lo obbliga a volerlo. Non lo mette sul banco degli imputati chiedendogli conto di come abbia potuto permettere che lui si ammali. Quest’uomo non minaccia velatamente Gesù, non lo mette sotto scacco psicologico, e nemmeno gli fa la paternale sul significato della sofferenza. Semplicemente professa a Gesù la sua fede: “se vuoi, tu puoi”. “E Gesù stese la mano e lo toccò dicendo: «Lo voglio, sii sanato». E subito la sua lebbra scomparve”. Gesù non si limita a volerlo, a dirlo, a farlo, ma fa precedere il tutto da un gesto concreto: lo tocca. È una cosa che non mi stancherò mai di dire: tutte le volte che il vangelo per raccontarci un miracolo, un cambiamento, un ribaltamento della situazione, ci dice che Gesù compie dei gesti concreti come toccare, stringere la mano, imbastare del fango e applicarlo sugli occhi di un cieco, e così via, questo è il chiaro segno che la Grazia di Dio passa attraverso un gesto, un fatto concreto. Per noi questo fatto concreto sono i sacramenti. Essi sono il prolungamento del verbo toccare del vangelo di oggi. Una vita cristiana senza sacramenti è una vita che rimane spiegata, ma non salvata. La parola di Gesù è sempre un’esperienza. Per questo noi dovremmo sempre di più riscoprire e valorizzare la via sacramentale. Soprattutto la confessione e l’Eucarestia che in modi diversi rappresentano per noi i luoghi di guarigione, di forza e di cambiamento. Detto in questo modo, magari la prossima volta che ci metteremo in fila per fare la confessione, potremmo prepararci proprio attraverso la giaculatoria del lebbroso di oggi, “Signore se vuoi, tu puoi guarirmi”, e poi lasciarci toccare dall’Eucarestia.

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