sabato 13 giugno 2020

Vangelo del 13 Giugno 2020 PREGHIAMO PER PASSARE BENE LA GIORNATA






Oggi la Chiesa ricorda
Sant' Antonio di Padova
Sacerdote e dottore della Chiesa

Vangelo

Io vi dico: non giurate affatto.
Dal Vangelo secondo Matteo
Mt 5,33-37

In quel tempo, GesĂą disse ai suoi discepoli:
«Avete anche inteso che fu detto agli antichi: “Non giurerai il falso, ma adempirai verso il Signore i tuoi giuramenti”. Ma io vi dico: non giurate affatto, nĂ© per il cielo, perchĂ© è il trono di Dio, nĂ© per la terra, perchĂ© è lo sgabello dei suoi piedi, nĂ© per Gerusalemme, perchĂ© è la cittĂ  del grande Re. Non giurare neppure per la tua testa, perchĂ© non hai il potere di rendere bianco o nero un solo capello. Sia invece il vostro parlare: “Sì, sì”; “No, no”; il di piĂą viene dal Maligno».

Parola del Signore

Commento di don Luigi Maria Epicoco




Avete anche inteso che fu detto agli antichi: Non spergiurare, ma adempi con il Signore i tuoi giuramenti; ma io vi dico: non giurate affatto”. In un mondo come il nostro in cui sembra che la parola non conti piĂą nulla, è difficile capire il senso delle parole che GesĂą ci rivolge nel vangelo di oggi.
Giurare significa tirare in ballo un garante, avere una garanzia che dica che quello che stiamo dicendo è vero ed è affidabile. Ma che cosa possiamo tirare dalla nostra parte come garanzia se non ciò che è davvero nostro? Possiamo forse usare Dio? Dio è forse un oggetto di cui possiamo disporre a nostro piacimento?
Non giurate affatto: nĂ© per il cielo, perchĂ© è il trono di Dio; nĂ© per la terra, perchĂ© è lo sgabello per i suoi piedi; nĂ© per Gerusalemme, perchĂ© è la cittĂ  del gran re. Non giurare neppure per la tua testa, perchĂ© non hai il potere di rendere bianco o nero un solo capello”.
 Un cristiano non dovrebbe mai esagerare con le parole. Non dovrebbe essere un esperto di retorica. Non dovrebbe convincere con astuti ragionamenti e seduzioni verbali. Un cristiano non dovrebbe mai parlare troppo: Sia invece il vostro. parlare sì, sì; no, no; il di piĂą viene dal maligno”. Molti danni nelle vostre vite sono causati dalle parole superflue.
Quando si litiga con qualcuno ad esempio si dicono anche parole pensanti che forse non si credono veramente, ma veramente però feriscono, lasciano il segno, creano distanza. Oppure quel parlare tra noi che ad un certo punto diventa “parlar male dell’altro” non è forse un uso superfluo della parola che ha piĂą a che fare con il maligno che con la veritĂ ?
Una straordinaria poetessa italiana, Alda Merini, scriveva che “bisogna scegliere con cura le parole da non dire”. Il “sì, sì e no, no” a cui ci invita il Vangelo è la grande rivalutazione del peso della parola come qualcosa che conta davvero nella vita di una persona. E se tu usi bene la parola, non hai bisogno di giurare, perchĂ© chi ti ascolta sa che il peso specifico di ciò che dici è giĂ  garantito














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