1-Chiesa Parrocchiale Santa Maria della Speranza-Olmo-Perugia-(Anno 2009)

VIA DON DARIO PASQUINI-OLMO-PERUGIA-SS.MESSE:GIORNI FERIALI ORE 18.00-DOMENICA ORE 9.00-11.00 -PARROCO:DON FABIO QUARESIMA-TEL.0755172106-CELL.3387622916

2-Chiesa Parrocchiale San Pietro Apostolo-Chiugiana-Perugia - (Anno-1602)

VIA FLEMING-CHIUGIANA-PERUGIA-IN QUESTO PERIODO NON CI SONO MESSE LA DOMENICA-PARROCO:DON FABIO QUARESIMA-TEL.0755172106-CELL.3387622916

3-Chiesa Parrocchiale di San Martino-Fontana-Perugia - (Anno-1163)

STRADA FONTANA-LA TRINITA'-CORCIANO-PG-Non Viene Celebrata la S.Messa-PARROCO:DON FABIO QUARESIMA-TEL.0755172106-CELL.3387622916

4-Chiesa Parrocchiale San Giovanni Battista-Olmo-Perugia-(Anno-)

Non Viene Celebrata la S.Messa- PARROCO:DON FABIO QUARESIMA-TEL.0755172106-CELL.3387622916

5-Chiesetta della Trinità-Colle della Trinità-Perugia-(Anno-1300)

VIA DELLE ROSE-LOC.FONTANA-CORCIANO-PG-Non Viene Celebrata la S.Messa-PARROCO:DON FABIO QUARESIMA-TEL.0755172106-CELL.3387622916

sabato 30 maggio 2020

SETTIMANALE UNITARIO-UNO E TRINO:INSIEME-31 MAGGIO 2020-PENTECOSTE








venerdì 29 maggio 2020

Vangelo del 29 Maggio 2020 PREGHIAMO PER PASSARE BENE LA GIORNATA


Vangelo

Pasci i miei agnelli, pasci le mie pecore.



Dal Vangelo secondo Giovanni
Gv 21, 15-19

In quel tempo, [quando si fu manifestato ai discepoli ed] essi ebbero mangiato, Gesù disse a Simon Pietro: «Simone, figlio di Giovanni, mi ami più di costoro?». Gli rispose: «Certo, Signore, tu lo sai che ti voglio bene». Gli disse: «Pasci i miei agnelli».
Gli disse di nuovo, per la seconda volta: «Simone, figlio di Giovanni, mi ami?». Gli rispose: «Certo, Signore, tu lo sai che ti voglio bene». Gli disse: «Pascola le mie pecore».
Gli disse per la terza volta: «Simone, figlio di Giovanni, mi vuoi bene?». Pietro rimase addolorato che per la terza volta gli domandasse "Mi vuoi bene?", e gli disse: «Signore, tu conosci tutto; tu sai che ti voglio bene». Gli rispose Gesù: «Pasci le mie pecore. In verità, in verità io ti dico: quando eri più giovane ti vestivi da solo e andavi dove volevi; ma quando sarai vecchio tenderai le tue mani, e un altro ti vestirà e ti porterà dove tu non vuoi».
Questo disse per indicare con quale morte egli avrebbe glorificato Dio. E, detto questo, aggiunse: «Seguimi».
Parola del Signore

don Luigi Maria Epicoco Commento al Vangelo



Perché Gesù dovrebbe farci domande se già conosce le risposte? Mi sono sempre chiesto questo. Forse perchè le domande servono a noi non a lui. È Pietro che nel Vangelo di oggi ha bisogno di domandarsi se veramente vuole bene a Gesù. Gesù lo sa già, anzi sa pure che la sfiducia che egli ha in se stesso guarirà con il tempo. Non sa usare più la parola amore ma solo la parola bene.
Ma verrà il giorno in cui Pietro diventerà capace di morire per amore. Ecco allora il motivo per cui nella nostra vita spirituale dovrebbero fare ingresso in maniera seria le grandi domande della vita. Sono esse che ci fanno stare davanti a Gesù faccia a faccia. Sono esse che ci riconciliano con i nostri tradimenti e le nostre sviste. Sono esse che ridanno direzione alle nostre decisioni. Dio risponde facendo domande.
Ci guida nella risposta, anzi egli stesso è la risposta. Ma capire che la risposta è qualcuno e non qualcosa è una rivoluzione che dobbiamo imparare con il tempo. È la stessa conversione di Pietro che non si deve accontentare di voler bene ma deve avere fiducia che prima o poi imparerà anche lui ad amare. In questo senso la conversione è una buona notizia e non un compito insormontabile, perché è la buona notizia di poter sempre ricominciare ogni volta, sapendo che siamo figli di un Dio che non si lega al dito le cose.
Siamo figli di un Dio che ci conosce al di là di quello che facciamo o di quello che siamo diventati. Ma la santità di Pietro non sta nella capacità di amare bene, ma nella sincerità di ammettere di non saperlo fare. Lo ha capito sbagliando, ma da quel momento in poi ne ha guadagnato la sua autenticità. In questo senso l’esperienza del peccato non può solo essere ridotta all’esperienza di fare qualcosa di sbagliato.
A volte è una lezione che dovremmo imparare. È la lezione di fare i conti con i propri limiti e di cominciare ad avere di se stessi non più una visione idealizzata ma realistica. Salvo poi lasciare a Gesù l’ultima parola.



mercoledì 27 maggio 2020

Vangelo del 27 Maggio 2020 PREGHIAMO PER PASSARE BENE LA GIORNATA



Vangelo

Siano una cosa sola, come noi.



Dal Vangelo secondo Giovanni
Gv 17, 11b-19

In quel tempo, [Gesù, alzàti gli occhi al cielo, pregò dicendo:]
«Padre santo, custodiscili nel tuo nome, quello che mi hai dato, perché siano una sola cosa, come noi.
Quand'ero con loro, io li custodivo nel tuo nome, quello che mi hai dato, e li ho conservati, e nessuno di loro è andato perduto, tranne il figlio della perdizione, perché si compisse la Scrittura. Ma ora io vengo a te e dico questo mentre sono nel mondo, perché abbiano in se stessi la pienezza della mia gioia. Io ho dato loro la tua parola e il mondo li ha odiati, perché essi non sono del mondo, come io non sono del mondo.
Non prego che tu li tolga dal mondo, ma che tu li custodisca dal Maligno. Essi non sono del mondo, come io non sono del mondo. Consacrali nella verità. La tua parola è verità. Come tu hai mandato me nel mondo, anche io ho mandato loro nel mondo; per loro io consacro me stesso, perché siano anch'essi consacrati nella verità».
Parola del Signore


Commento al Vangelo di Don Luigi Maria Epicoco

Non prego che tu li tolga dal mondo, ma che tu li custodisca dal Maligno” dice Gesù nel Vangelo di oggi. Esattamente come un buon educatore sa che educare non significa evitare i problemi a chi si educa, ma significa farli sentire capaci di poterli affrontare. Forse tutto il messaggio del vangelo è racchiuso in questa consapevolezza. Per quanto noi possiamo avere a che fare con prove e situazioni difficili, Gesù non è venuto per liberarci da esse ma per ricordarci che esse non avranno mai l’ultima parola su di noi e che in noi è seppellito un potenziale che ci rende capaci di andare anche contro corrente. “Consacrali nella verità. La tua parola è verità”, prosegue Gesù. L’esperienza di sentirci sicuri perché amati, perché di qualcuno, perché innestati in un circuito dove passa la verità delle cose in ciascuno di noi. E come accade che qualcuno si sente al sicuro? Quando sa che è amato da qualcuno che pur di difenderti sarebbe disposto a morire per te. Noi siamo al sicuro perché Cisto ci ama così. Disseppellisce da ciascuno di noi quel potenziale nascosto perché ci mette al sicuro nel Suo amore. Quando ci accostiamo ai sacramenti fondamentalmente ci accostiamo a quell’abbraccio che ci fa stare sicuri. Attraverso di essi troviamo in noi forze nascoste. Non sono miracoli del cielo, ma miracoli che abbiamo dentro ma che non lo sappiamo finché non li tiriamo fuori. I santi sono capolavori svelati. Il Vangelo di oggi è precisissimo. Ci dice che essere consacrati nella Verità significa essere consacrati dalla Sua Parola. Noi siamo pieni di parole nostre, di ragionamenti nostri, di propositi nostri. Confondiamo Dio con i ragionamenti su di Lui. Un cristiano che funziona è un cristiano che ritorna alla Parola di Dio. Prova nostalgia di questa Parola. La legge. La medita. Cerca di viverla. La frequenta. Se non torniamo alla Parola di Dio la Verità non sarà in noi e saremo costretti a vivere di ideologie. Ed è proprio a causa delle ideologie che abbiamo perso la maggior parte della nostra umanità.






lunedì 25 maggio 2020

VANGELO DEL 25 Maggio 2020 PREGHIAMO PER PASSARE BENE LA GIORNATA




Vangelo del 25 Maggio 2020
PREGHIAMO PER PASSARE BENE LA GIORNATA
Abbiate coraggio: io ho vinto il mondo!
Dal Vangelo secondo Giovanni
Gv 16,29-33
In quel tempo, dissero i discepoli a Gesù: «Ecco, ora parli apertamente e non più in modo velato. Ora sappiamo che tu sai tutto e non hai bisogno che alcuno t’interroghi. Per questo crediamo che sei uscito da Dio».
Rispose loro Gesù: «Adesso credete? Ecco, viene l’ora, anzi è già venuta, in cui vi disperderete ciascuno per conto suo e mi lascerete solo; ma io non sono solo, perché il Padre è con me.
Vi ho detto questo perché abbiate pace in me. Nel mondo avete tribolazioni, ma abbiate coraggio: io ho vinto il mondo!».
Parola del Signore
Commento di don Luigi Maria Epicoco
Il Vangelo di oggi sembra iniziare con una grande professione di fede da parte dei discepoli: «Ecco, adesso parli chiaramente e non fai più uso di similitudini. Ora conosciamo che sai tutto e non hai bisogno che alcuno t’interroghi. Per questo crediamo che sei uscito da Dio».
La fede, in questi discepoli, sembra coincida con la fine di tutte le possibili domande. Ma Gesù frena subito l’entusiasmo di una professione di fede così: «Adesso credete? Ecco, verrà l’ora, anzi è già venuta, in cui vi disperderete ciascuno per conto proprio e mi lascerete solo; ma io non sono solo, perché il Padre è con me. Vi ho detto queste cose perché abbiate pace in me. Voi avrete tribolazione nel mondo, ma abbiate fiducia; io ho vinto il mondo!».
Quando ci sembra di aver capito tutto, allora proprio in quel momento dobbiamo preoccuparci perché certamente accadrà qualcosa che metterà in discussione tutto. Capita sovente così nella vita di molti di noi. Avere fede non significa smettere di avere domande o aver capito tutto. Avere fede significa fare continuamente memoria che qualunque cosa accada, o per quanto possiamo perdere il bandolo della matassa dei nostri ragionamenti, Cristo ha già vinto tutto!
La memoria della sua vittoria su ogni cosa deve far crescere in noi non la convinzione delle idee ma la pace in lui. Un credente è un uomo a cui nessuno può togliere la pace che ha in fondo a sé. È questa la vera forza di un cristiano. Ma se perdiamo la pace allora tutto diventa pericoloso anche le cose belle. Infatti chi non ha la pace in fondo al cuore, entra in conflitto con tutto anche con ciò che di bello c’è nella sua vita.
Ha ragione papa Francesco quando ripete spesso una raccomandazione: «Non lasciatevi rubare la pace!». Chi ha Cristo ha la pace. E questa pace rimane in piedi anche in mezzo ai dubbi, alle prove, alle difficoltà. Chi ha Cristo ha l’essenziale per cui la vita vale la pena. In questo senso dovremmo chiederci se la nostra fede ci ha portato pace o solo informazioni su Dio.

Settimanale Unitario del 24 Maggio 2020 Settimanale Uno e Trino:Insieme





lunedì 18 maggio 2020

Unità Pastorale 10-Orario delle Celebrazioni

                                                      EMERGENZA COVID 19

DOPO UNA LUNGA SOSPENSIONE DELLE CELEBRAZIONI  LITURGICHE PER CAUSA DI EPIDEMIA-OGGI 18 MAGGIO 2020 RIPRENDONO IN TUTTA ITALIA LE CELEBRAZIONI CON IL POPOLO.
 PER MANTENERE LA DISTANZA TRA PERSONE E PER  EVITARE FORME DI CONTAGIO BISOGNA SEGUIRE ALCUNE INDICAZIONI AFFISSE ALL'INGRESSO DELLE CHIESE

    TUTTI DEVONO ESSERE MUNITI DI MASCHERINA
                                        CHIRURGICA


GLI ORARI DELLE MESSE DELLA NOSTRA UNITA'PASTORALE SONO I SEGUENTI:

CHIESA PARROCCHIALE  SANTA MARIA ASSUNTA IN CORCIANO. CAPIENZA 48 POSTI
FERIALE-NESSUNA MESSA
FESTIVO 8,30-11.00

CHIESA DI SAN PIETRO A TAVERNE DI CORCIANO
FESTIVO ORE 10.00
LE CHIESE SONO APERTE SOLO PER LE CELEBRAZIONI
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CHIESA SANTA MARIA DELLA SPERANZA-OLMO-PG
CAPIENZA 114 POSTI
FERIALE:ORE 18.00
FESTIVE :ORE 9.00-11.00-18.00
LE CHIESE DI CHIUGIANA E OLMO SONO APERTE DALLE ORE 8.00 ALLE 19.00

VANGELO DEL 18 Maggio 2020 PREGHIAMO PER PASSARE BENE LA GIORNATA

Vangelo del 18 Maggio 2020
PREGHIAMO PER PASSARE BENE LA GIORNATA
Gv 15,26-16,4
Lo Spirito della verità darà testimonianza di me.
+Dal Vangelo secondo Giovanni
In quel tempo, disse Gesù ai suoi discepoli:
«Quando verrà il Paràclito, che io vi manderò dal Padre, lo Spirito della verità che procede dal Padre, egli darà testimonianza di me; e anche voi date testimonianza, perché siete con me fin dal principio.
Vi ho detto queste cose perché non abbiate a scandalizzarvi. Vi scacceranno dalle sinagoghe; anzi, viene l’ora in cui chiunque vi ucciderà crederà di rendere culto a Dio. E faranno ciò, perché non hanno conosciuto né il Padre né me. Ma vi ho detto queste cose affinché, quando verrà la loro ora, ve ne ricordiate, perché io ve l’ho detto».
Parola del Signore
MEDITAZIONE
”Quando verrà il Consolatore che io vi manderò dal Padre, lo Spirito di verità che procede dal Padre, egli mi renderà testimonianza; e anche voi mi renderete testimonianza, per ché siete stati con me fin dal principio”.
È bello pensare che il primo vero grande compito dello Spirito Santo, che Gesù chiama nel Vangelo di oggi il Consolatore, sarà quello di rendere testimonianza.
Gesù ci ha detto che non dobbiamo imparare a giocare con le parole, né a convincere le persone rigirandole in mille ragionamenti, ma ci ha chiesto di predicare il Vangelo mostrandolo con la nostra stessa vita. La testimonianza non dimostra, ma bensì mostra.
L’opera dello Spirito è quella di mostrare tutta la Verità che Gesù ha insegnato. Ma immediatamente dopo Gesù dice ai suoi discepoli che anche loro devono rendere testimonianza.
Anche loro devono “mostrare” con la propria vita tutta la Verità del Vangelo. Sarà questo il motivo per cui Gesù dirà loro “vi riconosceranno da come vi amerete”. “Vi ho detto queste cose perché non abbiate a scandalizzarvi.
Vi scacceranno dalle sinagoghe; anzi, verrà l’ora in cui chiunque vi ucciderà crederà di rendere culto a Dio. E faranno ciò, perché non hanno conosciuto né il Padre né me. Ma io vi ho detto queste cose perché, quando giungerà la loro ora, ri cordiate che ve ne ho parlato”. Forse la cosa che ognuno di noi deve evitare, è quella di lasciarsi scandalizzare dalla vita.
La parola scandalo significa letteralmente, ostacolo, pietra d’inciampo. E non di rado la vita si presenta a noi come un ostacolo, come una pietra in cui inciampiamo. Ogni nostra storia non va sempre come dovrebbe, e capita tante volte di vivere in contraddizioni, ingiustizie, e problemi vari.
Gesù ci parla apertamente affinché invece di perdere tempo a meravigliarcene, possiamo aumentare la nostra fiducia in lui. Non dobbiamo rimanere male per il male che incontriamo lungo la nostra strada, ma saperlo affrontare con il bene che ci viene da chi ha deciso di non lasciarci soli in questa esperienza.

domenica 17 maggio 2020

17 MAGGIO- SANTA MESSA NELLA CHIESA DI SANTA MARIA DELLA SPERANZA-OLMO-PERUGIA

sabato 16 maggio 2020

Settimanale Unitario del 17Maggio 2020 Settimanale Uno e Trino:Insieme





mercoledì 13 maggio 2020

Vangelo del 13 Maggio 2020 PREGHIAMO PER PASSARE BENE LA GIORNATA 13 Maggio: E’ la Festa della Madonna di Fatima

Dal Vangelo secondo Giovanni
Gv 15, 1-8

 
In quel tempo, disse Gesù ai suoi discepoli:
«Io sono la vite vera e il Padre mio è l'agricoltore. Ogni tralcio che in me non porta frutto, lo taglia, e ogni tralcio che porta frutto, lo pota perché porti più frutto. Voi siete già puri, a causa della parola che vi ho annunciato.
Rimanete in me e io in voi. Come il tralcio non può portare frutto da se stesso se non rimane nella vite, così neanche voi se non rimanete in me. Io sono la vite, voi i tralci. Chi rimane in me, e io in lui, porta molto frutto, perché senza di me non potete fare nulla. Chi non rimane in me viene gettato via come il tralcio e secca; poi lo raccolgono, lo gettano nel fuoco e lo bruciano.
Se rimanete in me e le mie parole rimangono in voi, chiedete quello che volete e vi sarà fatto. In questo è glorificato il Padre mio: che portiate molto frutto e diventiate miei discepoli».


MEDITAZIONE

 
Oggi è la Memoria della Beata Vergine Maria di Fatima. Ma noi vi proponiamo la meditazione per le letture del giorno. Abbiamo sentito Gesù parlare della comunione di vita con i suoi, realizzata con la sua presenza in chi lo ama e ne osserva i comandamenti, e attraverso la presenza dello Spirito. Ora accentua nuovamente questi legami con un’altra similitudine: la vite a i tralci. “Come il traccio non può far frutto da se stesso se non rimane nella vite, così anche voi se non rimanete in me”.
Si tratta di una rivelazione del rapporto che Gesù intende avere con noi che, se presa sul serio, avrebbe veramente il potere di sconvolgere tutta la nostra vita. Tutto questo si è verificato concretamente nella vita dei santi, le cui opere hanno dato lustro e beneficio all’umanità nel tempo della loro vita e oltre. Naturalmente queste parole di Gesù non riguardano solo i grandi santi, ma anche ogni battezzato, ciascuno di noi che vive unito a Cristo. In realtà ogni cristiano è chiamato ad essere il tralcio che il Padre, da buon vignaiolo, aiuta a crescere, e quanto più il tralcio è buono, tanto più viene potato e dà più frutto. Misteriosa economia di Dio! La condizione di questa vitalità il Signore Gesù ce l’ha manifestata, dicendoci: “rimanete in me”. E perché non pensassimo che si potesse rimanere in Cristo in qualsiasi maniera, ha specificato: “Rimanete nel mio amore”.
La comunione del discepolo con Cristo nella fede e nei sacramenti, fa sì che egli porti molto frutto. La vita di una comunità ecclesiale, deve essere valutata non dal suo attivismo, che potrebbe alla fine manifestarsi anche privo di frutti, ma dalla sua fecondità, attinta alla profonda intimità con Gesù, fatta di ascolto della sua Parola, di fervida preghiera e di docilità negli eventi della propria vita. Rimaniamo in lui, per poterci nutrire da quella linfa che è l’unica a dare la vera vita, quella eterna.

lunedì 11 maggio 2020

domenica 10 maggio 2020

Settimanale Unitario del 10 Maggio 2020





Vangelo del 10 Maggio 2020 PREGHIAMO PER PASSARE BENE LA GIORNATA




TANTI AUGURI A TUTTE LE MAMME 


Gv 14,1-12
Io sono la via, la verità e la vita



Dal Vangelo secondo Giovanni
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Non sia turbato il vostro cuore. Abbiate fede in Dio e abbiate fede anche in me. Nella casa del Padre mio vi sono molte dimore. Se no, vi avrei mai detto: “Vado a prepararvi un posto”? Quando sarò andato e vi avrò preparato un posto, verrò di nuovo e vi prenderò con me, perché dove sono io siate anche voi. E del luogo dove io vado, conoscete la via».
Gli disse Tommaso: «Signore, non sappiamo dove vai; come possiamo conoscere la via?». Gli disse Gesù: «Io sono la via, la verità e la vita. Nessuno viene al Padre se non per mezzo di me. Se avete conosciuto me, conoscerete anche il Padre mio: fin da ora lo conoscete e lo avete veduto».
Gli disse Filippo: «Signore, mostraci il Padre e ci basta». Gli rispose Gesù: «Da tanto tempo sono con voi e tu non mi hai conosciuto, Filippo? Chi ha visto me, ha visto il Padre. Come puoi tu dire: “Mostraci il Padre”? Non credi che io sono nel Padre e il Padre è in me? Le parole che io vi dico, non le dico da me stesso; ma il Padre, che rimane in me, compie le sue opere.
Credete a me: io sono nel Padre e il Padre è in me. Se non altro, credetelo per le opere stesse.
In verità, in verità io vi dico: chi crede in me, anch’egli compirà le opere che io compio e ne compirà di più grandi di queste, perché io vado al Padre».

Parola del Signore 

Commento al Vangelo del giorno:

“Io sono la via, la verità e la vita. Nessuno viene al Padre se non per mezzo di me.”
«Non sia turbato il vostro cuore! Abbiate fede in Dio e abbiate fede anche in me»… Non so quale emozione provochi in voi questa frase. Non so se riuscite a coglierne la sua carica emotiva. Non so neppure se coglierla sia solo qualcosa di esclusivamente e profondamente soggettivo. Certo non ha nulla a che fare con un’analisi esegetica. Ma in fondo a far vivere e a far vibrare la Parola in noi è la sua risonanza con il nostro cuore, con la nostra intelligenza, con la nostra coscienza, i desideri… Permettiamole di emozionarci!
E allora sì, la frase d’inizio del brano evangelico di questa V domenica di Pasqua mi commuove. Mi sembra di essere alle prese con un bambino spaventato che viene rassicurato dalla sua mamma; un bambino alle prese con sfide nuove che viene incoraggiato, sostenuto, accompagnato, sospinto.
Aver fede, credere, affidarsi. È quello che Gesù dice ai Suoi, e quindi a noi, proprio in uno dei momenti più drammatici della loro amicizia: l’Ultima Cena. Giuda è appena uscito, scappando. E a Pietro, Gesù ha appena detto: mi rinnegherai!

Aver fede, credere, affidarsi: è il consiglio d’amore che Gesù offre ai Suoi alle soglie del dramma che sta per scatenarsi. Ma è il consiglio d’amore che offre a noi, oggi, ora, forse alle soglie di qualcosa che anche noi ci troveremo a dover vivere, accogliere, affrontare.
Aver fede, credere, affidarsi: è il segreto e, al contempo, la certezza.
Perché lui è la concretezza di quell’amore che ci sostiene sempre e comunque.
Perché lui è la verità sconvolgente di quell’amore.
Perché lui è il prototipo della vita piena, e autenticamente umana nelle relazioni, che quell’amore genera.
Perché lui è la via sulla quale camminare per incontrare, faccia a faccia, l’Amore: Dio, padre-madre di tutto ciò che esiste.
Aver fede, credere, affidarsi: null’altro serve.
Null’altro ci è chiesto.



domenica 3 maggio 2020

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