giovedì 4 giugno 2020

Vangelo del 3 Giugno 2020 PREGHIAMO PER PASSARE BENE LA GIORNATA




Dal Vangelo secondo Marco
Mc 12,18-27
In quel tempo, vennero da GesĂą alcuni sadducei - i quali dicono che non c'è risurrezione - e lo interrogavano dicendo: «Maestro, Mosè ci ha lasciato scritto che, se muore il fratello di qualcuno e lascia la moglie senza figli, suo fratello prenda la moglie e dia una discendenza al proprio fratello. C'erano sette fratelli: il primo prese moglie, morì e non lasciò discendenza. Allora la prese il secondo e morì senza lasciare discendenza; e il terzo egualmente, e nessuno dei sette lasciò discendenza. Alla fine, dopo tutti, morì anche la donna. Alla risurrezione, quando risorgeranno, di quale di loro sarĂ  moglie? PoichĂ© tutti e sette l'hanno avuta in moglie».
Rispose loro GesĂą: «Non è forse per questo che siete in errore, perchĂ© non conoscete le Scritture nĂ© la potenza di Dio? Quando risorgeranno dai morti, infatti, non prenderanno nĂ© moglie nĂ© marito, ma saranno come angeli nei cieli. Riguardo al fatto che i morti risorgono, non avete letto nel libro di Mosè, nel racconto del roveto, come Dio gli parlò dicendo: "Io sono il Dio di Abramo, il Dio di Isacco e il Dio di Giacobbe"? Non è Dio dei morti, ma dei viventi! Voi siete in grave errore».

Commento di don Luigi Maria Epicoco –

La fede non si occupa della semplice gestione dell’istante. La fede è scoprire la profonditĂ  nascosta in ogni istante del presente. Questa profonditĂ , questa prospettiva nuova è ciò che noi chiamiamo la vita eterna. Senza la vita eterna il  presente è privato di quello spessore che lo fa mantenere in  piedi. E soprattutto la vita eterna non è una vaga aspirazione dell’ animo umano, nĂ© semplicemente uno stato interiore di libertĂ , ma un fatto.
Questo è il motivo per cui noi cristiani nel credere alla vita eterna crediamo alla resurrezione. Ma q le infinite serie televisive attuali non ci aiutano particolarmente a capire in cosa essa consista. Se fosse semplicemente il ritorno alla vita di un corpo morto allora questa cosa assomiglierebbe più a uno zombie che a una beatitudine. La resurrezione rompe in maniera radicale la logica con cui noi normalmente pensiamo la vita. Non è il ripetersi in maniera migliorata di quello che già sappiamo.
Ecco perchĂ© l’esempio che portano a GesĂą per screditarlo sulla resurrezione non regge: <
Nella risurrezione, quando risorgeranno, a chi di loro apparterrĂ  la donna? PoichĂ© in sette l’hanno avuta come moglie». Se qualcuno pensa che la resurrezione sia rimettere in gioco gli schemi di questo mondo e ciò che noi pensiamo della vita, allora c’è da augurarsi che non ci sia nessun dopo e nessuna possibilitĂ  di accedervi.
Ma la logica della vita eterna è quella di una resurrezione che ci libera non solo dal dolore, dalla morte, dalle cose che finiscono, dal condizionamento dello spazio e del tempo. In questo senso si fa fatica ad immaginare e ci si può solo fidare.








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