venerdì 19 giugno 2020

Vangelo del 20 Giugno 2020 PREGHIAMO PER PASSARE BENE LA GIORNATA


Vangelo

Mt 6, 24-34
Dal Vangelo secondo Matteo

In quel tempo GesĂą disse ai suoi discepoli:
«Nessuno può servire due padroni, perchĂ© o odierĂ  l'uno e amerĂ  l'altro, oppure si affezionerĂ  all'uno e disprezzerĂ  l'altro. Non potete servire Dio e la ricchezza.
Perciò io vi dico: non preoccupatevi per la vostra vita, di quello che mangerete o berrete, né per il vostro corpo, di quello che indosserete; la vita non vale forse più del cibo e il corpo più del vestito?
Guardate gli uccelli del cielo: non séminano e non mietono, né raccolgono nei granai; eppure il Padre vostro celeste li nutre. Non valete forse più di loro? E chi di voi, per quanto si preoccupi, può allungare anche di poco la propria vita?
E per il vestito, perché vi preoccupate? Osservate come crescono i gigli del campo: non faticano e non filano. Eppure io vi dico che neanche Salomone, con tutta la sua gloria, vestiva come uno di loro. Ora, se Dio veste così l'erba del campo, che oggi c'è e domani si getta nel forno, non farà molto di più per voi, gente di poca fede?
Non preoccupatevi dunque dicendo: "Che cosa mangeremo? Che cosa berremo? Che cosa indosseremo?". Di tutte queste cose vanno in cerca i pagani. Il Padre vostro celeste, infatti, sa che ne avete bisogno.
Cercate invece, anzitutto, il regno di Dio e la sua giustizia, e tutte queste cose vi saranno date in aggiunta.
Non preoccupatevi dunque del domani, perché il domani si preoccuperà di se stesso. A ciascun giorno basta la
sua pena».


C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.





Commento al Vangelo di Don Luigi Maria Epicoco

Perciò io vi dico: non preoccupatevi per la vostra vita, di quello che mangerete o berrete, nĂ© per il vostro corpo, di quello che indosserete; la vita non vale forse piĂą del cibo e il corpo piĂą del vestito?”. Sembrano così ovvie le parole di GesĂą del Vangelo di oggi che ci sentiamo un po’ stupidi a vivere diversamente. Ma in realtĂ  il verbo esistenziale piĂą diffuso e popolare tra di noi è il verbo “preoccuparsi”. Chi si pre-occupa è uno che vive sempre un passo in avanti rispetto la vita e quindi non ha tempo di gustare la vita. Chi si pre-occupa è uno che vive con l’ansia di cosa dovrĂ  accadere e non con la gratitudine di ciò che accade. Dovremmo imparare un po’ tutti a “occuparci” e a non a “preoccuparci”. Dovremmo tornare tutti un po’ alla realtĂ  e al presente. Chi si preoccupa non vede piĂą il volto della moglie o del marito, dei figli o degli amici, del cielo azzurro o della splendente pioggia d’estate. Chi si preoccupa vede solo problemi da risolvere e non cose per cui comunque arrivare a sera grati. Chi si preoccupa non ha tempo di sorridere perchĂ© “la vita è una cosa seria”. E’ così seria che ci sono giorni in cui uno si domanda se poi valga davvero la pena vivere così. Ha ragione allora GesĂą a ricordarci una cosa semplice: “Non preoccupatevi dunque del domani, perchĂ© il domani si preoccuperĂ  di se stesso. A ciascun giorno basta la sua pena”. E ogni giorno ha la sua grazia. E la memoria della grazia consiste in una constatazione molto realistica: la maggior parte di ciò che conta dentro la nostra vita lo riceviamo in una maniera silenziosa, come i gesti discreti di Qualcuno che si occupa di noi allo stesso modo di come si occupa di rivestire di bellezza un fiore e di rendere possibile il volo e il canto di un uccello nel cielo. “Ora se Dio veste così l'erba del campo, che oggi c'è e domani verrĂ  gettata nel forno, non farĂ  assai piĂą per voi, gente di poca fede?”. Appunto, il problema è la nostra poca fede/fiducia nel fatto che sia realmente così.



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