Dal
Vangelo secondo Matteo
Mt 5,17-19
Mt 5,17-19
In
quel tempo, GesĂą disse ai suoi discepoli:
«Non crediate che io sia venuto ad abolire la Legge o i Profeti; non sono venuto ad abolire, ma a dare pieno compimento.
In verità io vi dico: finché non siano passati il cielo e la terra, non passerà un solo iota o un solo trattino della Legge, senza che tutto sia avvenuto.
Chi dunque trasgredirĂ uno solo di questi minimi precetti e insegnerĂ agli altri a fare altrettanto, sarĂ considerato minimo nel regno dei cieli. Chi invece li osserverĂ e li insegnerĂ , sarĂ considerato grande nel regno dei cieli».
«Non crediate che io sia venuto ad abolire la Legge o i Profeti; non sono venuto ad abolire, ma a dare pieno compimento.
In verità io vi dico: finché non siano passati il cielo e la terra, non passerà un solo iota o un solo trattino della Legge, senza che tutto sia avvenuto.
Chi dunque trasgredirĂ uno solo di questi minimi precetti e insegnerĂ agli altri a fare altrettanto, sarĂ considerato minimo nel regno dei cieli. Chi invece li osserverĂ e li insegnerĂ , sarĂ considerato grande nel regno dei cieli».
– Commento di don Luigi Maria Epicoco
“Non
pensate che io sia venuto ad abolire la Legge o i Profeti; non son
venuto per abolire, ma per dare compimento”. La precisazione di
GesĂą nel vangelo di oggi ci serve per un duplice motivo.
Il
primo è quello di accettare che molto spesso una fede o una vita
vissuta solo negli schemi e nelle regole alla fine ci soffoca, ci
opprime, ci toglie il significato delle cose. Questo è il motivo per
cui la gente quando incontra Cristo non ha l’impressione di
incontrare un altro schema che ingabbia la vita, ma qualcuno disposto
ad amarci in quello che stiamo vivendo.
C’è
come un senso di profonda liberazione quando nella parte piĂą
profonda di noi sperimentiamo non una morale ma un amore che viene da
Cristo. La tentazione però è quella di credere che Gesù con
questo Suo amore sia venuto a togliere tutto ciò che è Legge e
Profeti.
La
veritĂ invece è un’altra. Proprio perchĂ© GesĂą è venuto a
ricordarci perché la Legge e i Profeti valgono la pena, allora ha
operato in noi anche una immensa liberazione. Ciò che ci distrugge è
perdere di vista il motivo per cui dobbiamo vivere.
Quando
si perde il motivo si vive solo per senso di dovere. Ma vivere per il
sacrifico del dovere ci rende infelici. Ed è drammatico sperimentare
infelicitĂ facendo esattamente la cosa giusta. GesĂą ci ricorda che
non dobbiamo vivere per senso del dovere, ma per amore. E tu vivi per
amore solo se non perdi di vista il motivo. Incontrare GesĂą
significa incontrare chi ci ricorda costantemente il motivo della
nostra vita e per questo ci spinge sempre a vivere per amore e a
sperimentare una vita piena e non piĂą oppressa.
Solo
da questa prospettiva si comprendono fino i fondi le parole di GesĂą
che precisano in maniera chiara una cosa che non dobbiamo mai
dimenticare: “Chi dunque trasgredirĂ uno solo di questi precetti,
anche minimi, e insegnerĂ agli uomini a fare altrettanto, sarĂ
considerato minimo nel regno dei cieli. Chi invece li osserverĂ e li
insegnerĂ agli uomini, sarĂ considerato grande nel regno dei
cieli”.
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