Vangelo
Mt
11, 25-30
Dal
Vangelo secondo Matteo
In quel tempo GesĂą disse:
«Ti rendo lode, Padre, Signore del cielo e della terra, perchĂ© hai nascosto queste cose ai sapienti e ai dotti e le hai rivelate ai piccoli. Sì, o Padre, perchĂ© così hai deciso nella tua benevolenza. Tutto è stato dato a me dal Padre mio; nessuno conosce il Figlio se non il Padre, e nessuno conosce il Padre se non il Figlio e colui al quale il Figlio vorrĂ rivelarlo.
Venite a me, voi tutti che siete stanchi e oppressi, e io vi darò ristoro. Prendete il mio giogo sopra di voi e imparate da me, che sono mite e umile di cuore, e troverete ristoro per la vostra vita. Il mio giogo infatti è dolce e il mio peso leggero».
C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.
Commento di don Luigi Maria Epicoco
“Ti
benedico, o Padre, Signore del cielo e della terra, perché hai
tenuto nascoste queste cose ai sapienti e agli intelligenti e le hai
rivelate ai piccoli. Sì, o Padre, perchĂ© così è piaciuto a te”.
Il
nostro Dio non è un Dio imparziale, ma un Dio giusto. Ed essere
giusti significa essere di parte, soprattutto dalla parte dei piĂą
deboli. Ma i deboli nella mentalitĂ nel vangelo non sono
semplicemente quelli che non ce la fanno, ma quelli che accettano che
non ci si può arrampicare con le proprie forze sino al cielo. Sono
quelli che non si vogliono salvare da soli, ma che accettano di
essere salvati.
I
sapienti, i dotti, gli intelligenti, i grandi di questo mondo vivono
nel delirio di potersi salvare da soli. Pensano che potranno salvarli
i loro ragionamenti, le loro strategie, le loro performance. Ma è
proprio questo che li tiene fuori dalla comprensione di Dio. Tutte le
volte che pensiamo di avere noi sotto controllo la vita, è lì che
smettiamo di capire qualcosa di Dio. Al contrario tutte quelle volte
che ci sembra di aver perso il controllo e di essere in balìa, è
allora che se abbiamo fiducia in Lui ci accorgiamo di una trama
nascosta nelle cose che prima non riuscivamo a vedere.
Una
trama che ci dice quanto possa essere profondo il senso di ciò che
stiamo vivendo al di lĂ di quanto possa sembrare doloroso e
contraddittorio. “Tutto mi è stato dato dal Padre mio; nessuno
conosce il Figlio se non il Padre, e nessuno conosce il Padre se non
il Figlio e colui al quale il Figlio lo voglia rivelare”.
La
fede è un dono non uno sforzo. La logica del dono è tutta poggiata
sulla capacitĂ di saper accogliere e non sulla mentalitĂ di chi
deve conquistare, meritare, comprare, pretendere. I piccoli sperano
tutto da chi amano.
I
sapienti pensano che la maturitĂ vera sia cercare di non aver
bisogno di nessuno. Non si può dare la fede a chi pensa di non aver
bisogno di nessuno. Al contrario si può dare tutto a chi pensa di
avere bisogno di tutto, specie di essere amato per poter funzionare
veramente come uomo.
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