VANGELO
Mt
13, 36-43
Dal Vangelo secondo Matteo
Dal Vangelo secondo Matteo
In
quel tempo, Gesù congedò la folla ed entrò in casa; i suoi
discepoli gli si avvicinarono per dirgli: «Spiegaci la parabola
della zizzania nel campo».
Ed
egli rispose: «Colui che semina il buon seme è il Figlio dell'uomo.
Il campo è il mondo e il seme buono sono i figli del Regno. La
zizzania sono i figli del Maligno e il nemico che l'ha seminata è il
diavolo. La mietitura è la fine del mondo e i mietitori sono gli
angeli. Come dunque si raccoglie la zizzania e la si brucia nel
fuoco, così avverrà alla fine del mondo. Il Figlio dell'uomo
manderà i suoi angeli, i quali raccoglieranno dal suo regno tutti
gli scandali e tutti quelli che commettono iniquità e li getteranno
nella fornace ardente, dove sarà pianto e stridore di denti. Allora
i giusti splenderanno come il sole nel regno del Padre loro. Chi ha
orecchi, ascolti!».
C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.
C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.
Commento di don Luigi Maria Epicoco
Gesù
non è uno sprovveduto, sa bene che la realtà non può essere
giudicata dalle semplici etichette che mettiamo noi. Infatti il male
si insinua in un modo misterioso che a volte sfugge al nostro stesso
controllo e buone intenzioni. La zizzania è seminata dal “nemico”
quando nessuno se ne accorge.Ma
la domanda vera è cos’è la zizzania? La
zizzania sono i figli del maligno e il nemico che l’ha seminata è
il diavolo,
così dice Gesù. E ciò è interessante perché noi solitamente
pensiamo che la zizzania sia la semplice “maldicenza”, invece
Gesù dice che sono delle persone vere e proprie. Chi sono questi
“figli del maligno”?
È
facile riconoscerli, anche se a volte non hanno nemmeno loro
consapevolezza di essere tali: sono tutti quelli che seminano
divisione, cattiveria, egoismo, paura, insicurezza, tristezza ovunque
passano. Ma “figli del maligno” non si nasce ma si diventa. Ciò
accade quando la zizzania non la mettiamo in minoranza dentro di noi
prendendo così il sopravvento anche sul “buono” che ci abita.
Rischiamo
tutti di diventare “figli del maligno” e di vivere la nostra vita
portando a compimento il progetto del male e non del bene. Credere
significa avere un’immensa cura di ciò che ci portiamo dentro, per
essere sempre pronti a non lasciarci inquinare il nostro vero essere,
la nostra vera pace, lo scopo vero per cui siamo nati.
Persino
il dolore può diventare dentro di noi causa di marciume. Quando non
viviamo bene le esperienze tristi della vita, allora esse si
trasformano dentro di noi in rancore, rabbia, invidia e così
disseminiamo tutto questo fuori di noi. Il brutto di tutto ciò sta
nel fatto che solo alla fine Dio metterà mano per tirare delle
conseguenze alla nostra vita di “grano” o di “zizzania” , e
magari allora sarà troppo tardi per virare in un’ altra direzione.
Ma
ciò è anche un’opportunità, è l’opportunità di avere ancora
del tempo per iniziare questa santa coltivazione dentro di noi senza
aver paura della zizzania che ci abita o ci circonda, ma sforzandoci
di metterla quanto più possibile in minoranza.
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