Dal
Vangelo secondo Matteo
Mt 9,1-8
In quel tempo, salito su una barca, Gesù passò all'altra riva e giunse nella sua città. Ed ecco, gli portavano un paralitico disteso su un letto. Gesù, vedendo la loro fede, disse al paralitico: «Coraggio, figlio, ti sono perdonati i peccati».
Allora alcuni scribi dissero fra sé: «Costui bestemmia». Ma Gesù, conoscendo i loro pensieri, disse: «Perché pensate cose malvagie nel vostro cuore? Che cosa infatti è più facile: dire "Ti sono perdonati i peccati", oppure dire: "Àlzati e cammina"? Ma, perché sappiate che il Figlio dell'uomo ha il potere sulla terra di perdonare i peccati: Àlzati - disse allora al paralitico -, prendi il tuo letto e va' a casa tua». Ed egli si alzò e andò a casa sua.
Le folle, vedendo questo, furono prese da timore e resero gloria a Dio che aveva dato un tale potere agli uomini.
Mt 9,1-8
In quel tempo, salito su una barca, Gesù passò all'altra riva e giunse nella sua città. Ed ecco, gli portavano un paralitico disteso su un letto. Gesù, vedendo la loro fede, disse al paralitico: «Coraggio, figlio, ti sono perdonati i peccati».
Allora alcuni scribi dissero fra sé: «Costui bestemmia». Ma Gesù, conoscendo i loro pensieri, disse: «Perché pensate cose malvagie nel vostro cuore? Che cosa infatti è più facile: dire "Ti sono perdonati i peccati", oppure dire: "Àlzati e cammina"? Ma, perché sappiate che il Figlio dell'uomo ha il potere sulla terra di perdonare i peccati: Àlzati - disse allora al paralitico -, prendi il tuo letto e va' a casa tua». Ed egli si alzò e andò a casa sua.
Le folle, vedendo questo, furono prese da timore e resero gloria a Dio che aveva dato un tale potere agli uomini.
Commento di don Luigi Maria Epicoco
Due
dettagli emergono con forza dal racconto del Vangelo di oggi. Il
primo riguarda un manipolo di persone che sembrano stare in seconda
linea, ma sono decisive per un miracolo: «Ed ecco, gli portarono un
paralitico steso su un letto. Gesù, vista la loro fede, disse al
paralitico: “Coraggio, figliolo, ti sono rimessi i tuoi peccati”».
Il
Vangelo non riporta nessuna parola, e nessuna professione di fede di
quel paralitico, ma sottolinea come la semplice testimonianza degli
amici che lo hanno trasportato a spalla fino a Gesù, gli ottiene il
miracolo del perdono. Troppo spesso dimentichiamo questo potere
immenso dell’intercessione. Invece di soffrire soltanto pensando
all’infelicità di chi amiamo, possiamo intercedere per loro.
Invece
di lamentarci perché non hanno fede, possiamo mettere in ballo la
nostra. Invece di rimanere male perché non pregano, possiamo farlo
noi per loro. La Chiesa coincide con questi amici di cui si parla nel
Vangelo di oggi. Eppure subito dopo questo gesto immenso di
intercessione e fede, c’è lo scontro cruento con la mentalità
degli scribi: <>.
La
contestazione di Gesù dovrebbe farci riflettere: è meglio il
perdono o la guarigione fisica? Il perdono è una guarigione del
cuore che fa sì che non importa più quello che accade intorno a te
perché dentro di te il problema è già risolto. La semplice
guarigione esteriore è certamente una cosa buona ma è legata al
fatto che prima o poi si presenterà un altro problema e ci si
troverà nella stessa posizione precedente. Dovremmo desiderare la
guarigione del cuore, il perdono, più di tutto il resto.
E
Gesù è colui che può darci questo perdono, anche se lo scriba che
ci abita fa resistenza.
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