VANGELO
Mt
13, 31-35
Dal Vangelo secondo Matteo
Dal Vangelo secondo Matteo
In
quel tempo, Gesù espose alla folla un'altra parabola, dicendo: «Il
regno dei cieli è simile a un granello di senape, che un uomo prese
e seminò nel suo campo. Esso è il più piccolo di tutti i semi ma,
una volta cresciuto, è più grande delle altre piante dell'orto e
diventa un albero, tanto che gli uccelli del cielo vengono a fare il
nido fra i suoi rami».
Disse loro un'altra parabola: «Il regno dei cieli è simile al lievito, che una donna prese e mescolò in tre misure di farina, finché non fu tutta lievitata».
Tutte queste cose Gesù disse alle folle con parabole e non parlava ad esse se non con parabole, perché si compisse ciò che era stato detto per mezzo del profeta:
«Aprirò la mia bocca con parabole,
proclamerò cose nascoste fin dalla fondazione del mondo».
C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.
Disse loro un'altra parabola: «Il regno dei cieli è simile al lievito, che una donna prese e mescolò in tre misure di farina, finché non fu tutta lievitata».
Tutte queste cose Gesù disse alle folle con parabole e non parlava ad esse se non con parabole, perché si compisse ciò che era stato detto per mezzo del profeta:
«Aprirò la mia bocca con parabole,
proclamerò cose nascoste fin dalla fondazione del mondo».
C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.
Commento di don Luigi Maria Epicoco
Il regno dei cieli si può paragonare a un granellino di senapa, che un uomo prende e semina nel suo campo… Il regno dei cieli si può paragonare al lievito, che una donna ha preso e impastato con tre misure di farina perché tutta si fermenti.
L’infinitamente
piccolo, e l’infinitamente nascosto: è così che possiamo
riassumere le due immagini che Gesù usa nel Vangelo di oggi per
farci comprendere cosa sia il regno di Dio. In realtà ci dice che si
può capire davvero cosa sia qualcosa solo se prendiamo sul serio le
sue conseguenze.
E
il regno di Dio ha due effetti: parte come cosa piccola ma crescendo
diventa infinitamente affidabile: Esso è
il più piccolo di tutti i semi ma, una volta cresciuto, è più
grande degli altri legumi e diventa un albero, tanto che vengono gli
uccelli del cielo e si annidano fra i suoi rami.Allo
stesso tempo è qualcosa che per fermentare la pasta deve essere
messo dentro. Una fede vissuta fuori dalla storia, come fuga, come
alienazione non serve a “fermentare” la storia. In questo senso
Gesù oggi ci ha ricordato che la buona riuscita dell’opera del
regno di Dio la si vede da quanto abbiamo fiducia nelle cose piccole
che però sanno essere affidabili.
La
vita non la si cambia con sporadici atti eroici, ma attraverso
piccole cose quotidiane che rendono la vita più umana, più vera,
più sopportabile. L’amore tra due persone si nutre di piccole
cose. Sarebbe banale pensare che basta dire a qualcuno una sola volta
“ti amo” per poter credere di amare veramente. L’amore è dire
in tutti gli alfabeti possibili (parole, gesti, silenzi, presenza)
“ti amo” , sempre, ogni giorno, ogni momento, nelle cose più
piccole, quotidiane che non sono mai banali. Il regno di Dio è una
faccenda così. Il regno di Dio o cambia la realtà da dentro oppure
è un’ideologia.
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