Vangelo
Mt
10, 16-23
Dal Vangelo secondo Matteo
Dal Vangelo secondo Matteo
In quel tempo, disse Gesù ai suoi apostoli:
«Ecco: io vi mando come pecore in mezzo a lupi; siate dunque prudenti come i serpenti e semplici come le colombe.
Guardatevi dagli uomini, perché vi consegneranno ai tribunali e vi flagelleranno nelle loro sinagoghe; e sarete condotti davanti a governatori e re per causa mia, per dare testimonianza a loro e ai pagani. Ma, quando vi consegneranno, non preoccupatevi di come o di che cosa direte, perché vi sarà dato in quell'ora ciò che dovrete dire: infatti non siete voi a parlare, ma è lo Spirito del Padre vostro che parla in voi.
Il fratello farà morire il fratello e il padre il figlio, e i figli si alzeranno ad accusare i genitori e li uccideranno. Sarete odiati da tutti a causa del mio nome. Ma chi avrà perseverato fino alla fine sarà salvato.
Quando sarete perseguitati in una città, fuggite in un'altra; in verità io vi dico: non avrete finito di percorrere le città d'Israele, prima che venga il Figlio dell'uomo».
C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.
don
Luigi Maria Epicoco – Commento
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Agnelli,
lupi, serpenti e colombe. In un unico versetto Gesù raggruppa
quattro tipi di animali per farci comprendere la nostra vera
dimensione. Per sensibilità personale diremmo immediatamente che i
buoni sono gli agnelli e le colombe, mentre invece i cattivi sono i
lupi e i serpenti.
Ma
Gesù ci stupisce perché per farci capire in che rapporto siamo con
il mondo ricorre alla stessa posizione che ha un agnello davanti a un
lupo, ma per spiegarci qual è il modo migliore di stare nel mondo
dice che bisogna tenere insieme dentro di noi il serpente e la
colomba, cioè la furbizia/prudenza e la semplicità.
Bastano
queste poiché parole a sfatare il mito del buonismo che tante volte
accompagna la vulgata cristiana. Gesù non ci dice di essere degli
sprovveduti ingenui, ma degli uomini e delle donne che sanno tenere
gli occhi aperti, che sanno usare la testa, che sono capaci di
discernimento, ma che allo stesso tempo non vivono di complessi, non
contorcono le cose, non le complicano inutilmente, ma sanno coglierne
l’essenzialità di fondo. Infatti una persona semplice non è una
persona ingenua, ma una persona che è capace di cogliere subito
l’essenzialità delle cose, senza altre sovrastrutture.
<>.
Gesù
aggiunge un altro dettaglio decisivo: non dobbiamo pensare di essere
così soli da doverci salvare autonomamente. Il cristianesimo, anzi,
è la fede di sapere che si è di qualcuno, e che proprio a partire
da questa appartenenza tutto è affrontabile, tutto è vivibile.
Troppo spesso invece viviamo come se fossimo soli, come se dovessimo
da soli risolvere tutto quanto ci capita. In realtà c’è una
misteriosa grazia che Gesù chiama apertamente Spirito Santo, che ci
accompagna e ci guida in ogni passo e in ogni parola.
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