Vangelo
Mt
19,27-29
Dal Vangelo secondo Matteo
Dal Vangelo secondo Matteo
In quel tempo, Pietro, disse a Gesù: «Ecco, noi abbiamo lasciato tutto e ti abbiamo seguito; che cosa dunque ne avremo?».
E Gesù disse loro: «In verità io vi dico: voi che mi avete seguito, quando il Figlio dell'uomo sarà seduto sul trono della sua gloria, alla rigenerazione del mondo, siederete anche voi su dodici troni a giudicare le dodici tribù d'Israele. Chiunque avrà lasciato case, o fratelli, o sorelle, o padre, o madre, o figli, o campi per il mio nome, riceverà cento volte tanto e avrà in eredità la vita eterna».
C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.
Commento di don Luigi Maria Epicoco
<>.
L’umanissimo
Pietro dà voce a quelle umanissime domande che delle volte
attraversano la testa e il cuore e non troviamo il coraggio di dire
ad alta voce. Qual è la vera contropartita nel seguire Gesù? <>.
La
prima cosa che Gesù promette è la possibilità di giudicare. Vorrei
cogliere da queste parole tutta una portata esistenziale, prima
ancora che teologica. Giudicare significa valutare, dare un
significato concreto alle cose. Gesù è colui che ci porta a saper
chiamare le cose con il loro vero nome, a pesarle per ciò che sono
davvero. Poi aggiunge che ogni cosa lasciata sarà centuplicata,
spalancando davanti a noi un orizzonte inedito.
Infatti
noi siamo quasi sempre spaventati dal lasciare qualcosa. Le mancanze
sono le ferite che molto spesso guidano e distorcono la nostra vita.
Gesù ci dice che se scegliamo di donare qualcosa senza subire quella
scelta, sperimentiamo un aumento di vita pari al cento per uno. Ma se
non doniamo con libertà qualcosa allora quella mancanza diventa
frustrazione e invece di diventare il cento per uno di vita diventa
il cento per uno di infelicità. Forse per questo leggiamo nella
parola di Dio un dettaglio che non dovremmo mai dimenticare: <>.
Infatti
il problema non è semplicemente quello di donare, ma di imparare a
farlo con gioia. E la gioia non si può simularla, o c’è o non
c’è. Solo chi sceglie liberamente sperimenta gioia, ma chi si
sente costretto non riesce mai ad essere felice delle proprie scelte.
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