mercoledì 25 maggio 2011

UN MESE CON MARIA























25 MAGGIO 2011

 Gv 15,1-8


In quel tempo, disse Gesù ai suoi discepoli: «Io sono la vite vera e il Padre mio è l'agricoltore. Ogni tralcio che in me non porta frutto, lo taglia, e ogni tralcio che porta frutto, lo pota perché porti più frutto. Voi siete già puri, a causa della parola che vi ho annunciato. Rimanete in me e io in voi. Come il tralcio non può portare frutto da se stesso se non rimane nella vite, così neanche voi se non rimanete in me. Io sono la vite, voi i tralci. Chi rimane in me, e io in lui, porta molto frutto, perché senza di me non potete far nulla. Chi non rimane in me viene gettato via come il tralcio e secca; poi lo raccolgono, lo gettano nel fuoco e lo bruciano. Se rimanete in me e le mie parole rimangono in voi, chiedete quello che volete e vi sarà fatto. In questo è glorificato il Padre mio: che portiate molto frutto e diventiate miei discepoli».
Medita
In molte regioni, nel mondo attuale, il cristiano è ormai una figura d'eccezione. Anche nei paesi tradizionalmente cattolici il credente si trova immerso nel materialismo e nel laicismo che minacciano l'annientamento della vita dello Spirito. Abbandonati a noi stessi, ci perdiamo, intimoriti da forze che sembrano sempre più grandi e imperiose. La situazione della Chiesa delle origini non era però diversa. Eppure i primi cristiani, al seguito di un gruppo di pescatori della Galilea, privi di potere in quanto alle cose del mondo, ma riempiti della forza dello Spirito, "vennero, videro e vinsero" l'Impero Romano. Contando solo sui propri mezzi, non potevano far nulla, ma uniti a Cristo, come i tralci alla vite, produssero frutti in abbondanza. Ogni credente è chiamato a fare lo stesso: a sentirsi pronto ad essere sfrondato dal vignaiolo, cioè dal Padre. In altre parole, per dare frutti dobbiamo essere disposti a soffrire, per esempio andando contro le mode imperanti, rispettando i nostri principi cristiani negli affari, restando fedeli nel matrimonio, sopportando ogni tipo di discriminazione derivante dal professare pubblicamente la nostra fede. Una tale sofferenza purifica il cuore del credente e rafforza la vita di Cristo in noi.
Prega
Signore Gesù Cristo, tu sei la vite e noi i tralci. Senza di te non possiamo fare nulla, uniti a te possiamo dare molti frutti. Concedici la grazia, per intercessione di Maria, tua madre e nostra, di restare sempre con te, meditando le tue parole nel nostro cuore. Te lo chiediamo, sicuri che ci ascolterai ora e per sempre.
Riflessione su Maria
“Padre nostro che sei nei cieli”: parole semplici di una preghiera che abbiamo imparato da piccoli, che forse la nostra mamma ci ha insegnato a pronunciare. Prima discepola del suo figlio, Maria ha imparato come noi a pregare quel Dio misterioso che come ebrea attendeva, e a chiamarlo con il dolcissimo nome di Abbà che significa “Padre”; accanto a Gesù, Maria ha scoperto che santificare il nome di Dio significava metterlo al centro della sua esistenza, costruire sulla roccia della sua Parola; Maria è divenuta missionaria con Gesù per le strade della Palestina, annunciando il Regno e la signoria di Dio venuto nel mondo; ha incessantemente detto con la sua vita: “Sia fatta la tua volontà”, dall’Annunciazione alla Croce; Maria ha vissuto l’Eucaristia con i primissimi discepoli, e da allora non si stanca di intercedere per tutti i suoi figli il perdono, l’amore, la pienezza di vita e di grazia perché diventiamo sempre più veri cristiani, altri Gesù nel mondo di oggi. Lasciamo che sia Maria, nostra madre, ad insegnarci la preghiera di Gesù.
Preghiera a Maria
Concedimi di lodarti, o Vergine santissima. Concedimi di lodarti con il mio impegno e sacrificio personale. Concedimi di vivere, lavorare, soffrire, consumarmi e morire per Te, solamente, per Te.
Concedimi di condurre a Te il mondo intero. Concedimi di contribuire ad una sempre maggior esaltazione di Te. Concedimi di renderti una grande gloria come nessuno, mai ti ha tributato finora.
Concedi ad altri di superarmi nello zelo per la tua esaltazione, e a me di superare loro, così che in questa bella gara la tua gloria aumenti sempre più profondamente, sempre più rapidamente, sempre più intensamente, come desidera Colui che Ti ha innalzata in modo così ineffabile al di sopra di tutti gli esseri. In Te sola Dio è stato adorato senza paragone più che in tutti i suoi santi. Per Te Dio ha creato il mondo. Per Te Dio ha chiamato anche me alla vita. Per quale motivo ho meritato questa fortuna? Concedimi di lodarti, o Vergine santissima! Amen
Ave Maria…

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