venerdì 5 agosto 2011

PILLOLE DI PAROLA a cura di Cristina Rossini







XIX DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO








MONIZIONE AMBIENTALE
Riscoprire il vero volto di Dio, questo è il messaggio di questa domenica, smettere di immaginarlo secondo le nostre esigenze e accoglierlo nella sua vera essenza. Fidarci di Lui e affidarci a Lui, sapendo che Lui è l’aria che respiriamo, Lui è la forza che ci sostiene, Lui è la luce che ci guida.

MONIZIONE ALLA PRIMA LETTURA
Elia è giunto all’Oreb, luogo di incontro con il Signore, la fuga dalla regina Getzabele che lo perseguita senza tregua, si trasforma in un itinerario alla scoperta del vero volto di Dio. Nella solitudine della montagna il profeta cerca il suo dio nel vento impetuoso, nel fuoco e nel terremoto, ma questo dio sognato secondo la propria immagine non si vuole presentare all’uomo, Dio appare nella tranquillità della brezza. Elia conosce che il Signore è intimità, semplicità, paziente e dolce presenza, spirito e vita, tenera brezza dell’amore e del silenzio.

MONIZIONE ALLA SECONDA LETTURA
Paolo che è di razza e cultura ebraica sente con passione, con ansia e persino con tenerezza il problema del destino della nazione eletta. Lui pone in termini commossi e limpidi la questione dell’incredulità di Israele, il grande dolore che ha nel cuore per la sua stessa stirpe lo porta a pronunciare una automaledizione, desiderando di essere lui stesso separato da Cristo a favore dei suoi fratelli già scelti da Dio per mettere in atto il suo progetto di salvezza.

MONIZIONE AL VANGELO
E’ facile che una giornata afosa estiva sia attraversata da un violento temporale. E’ questa l’esperienza che ci viene proposta sullo sfondo del lago di Tiberiade, esperienza che approda ad una celebrazione di Cristo come Signore del cosmo e della storia, e della professione di fede di Pietro e di tutti i discepoli che erano sulla barca sconvolta dalla violenza del vento. Allo spavento per la tempesta si contrappone la pace che l’apparizione di Cristo porta. La mano di Gesù da sicurezza e infonde speranza e gioia a quel manipolo di pescatori che rappresentano la chiesa di tutti i tempi, una chiesa in crisi e in ricerca, sospesa sul caos del male e sul mare del dubbio. Quella mano stesa verso Pietro non è solo la sua salvezza ma anche la nostra. Dobbiamo come Pietro rivolgere lo sguardo, la voce e la mano a Cristo, egli ci solleverà e ci farà camminare sulle onde.

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