domenica 19 febbraio 2012

PILLOLE DI PAROLA a cura di Cristina Rossini














SETTIMA DOMENICA
 DEL TEMPO ORDINARIO
19 Febbraio 2012



MONIZIONE AMBIENTALE

La liturgia di oggi attraverso le due dichiarazioni di Isaia “io cancello i tuoi peccati” e di Gesù “ti sono rimessi i peccati” , è il canto del perdono e della liberazione dal male fisico e sociale.
È un canto gioioso perché ha il suo segno simbolico nella guarigione del corpo.
È un perdono a cui veniamo indirizzati anche attraverso la carità dei fratelli che, come le quattro persone pronte a reggere la barella del paralitico, ci conducono a Gesù.
È un perdono che è dono supremo di Dio e del suo Cristo ma che esige anche una risposta umana di fede.

MONIZIONE ALLA PRIMA LETTURA

Siamo nel VI secolo a.C. il popolo di Dio si trova deportato in Babilonia, Ciro re di Persia permetterà i primi ritorni in Palestina. Per il profeta Isaia è l’inizio di una nuova era che stacca definitivamente il passato dal futuro. Dio stesso sarà a capo del corteo dei rimpatriati. La realtà più sconcertante di questa nuova stagione in cui le cose di prima impallidiscono è l’emergere prepotente dell’amore di Dio che cancella tutti i nostri peccati e non si ricorda più delle nostre colpe.

MONIZIONE ALLA SECONDA LETTURA

La difficile comunità di Corinto ha colpito Paolo con accuse, calunnie e ostilità, l’apostolo risponde presentando la figura del Cristo e del vero discepolo. Questi due ritratti si compendiano in una parola brevissima come un soffio, il SI. SI che vuol dire mettere la propria vita nelle mani di Dio, accogliendo pienamente la sua volontà. Ogni credente deve essere uomo del SI nel perdono, nella testimonianza e nella fede; così come lo è stato Paolo.

MONIZIONE AL VANGELO

Oggi assistiamo alla guarigione di un paralitico. Pur emergendo la dimensione corporale, che denota l’attenzione di Gesù nei confronti della sofferenza umana, è chiara la dimensione salvifica del gesto dove è tutto l’uomo ad essere liberato: il corpo dalla malattia, lo spirito dal peccato. Il potere di guarire i corpi è temporaneo e limitato, se non coinvolge l’uomo nelle più intime fibre del suo essere, nella sua umanità peccatrice. Gesù sceglie la via del perdono e ne fa intuire il primato rispetto a tutti gli altri doni.

0 comments:

Posta un commento

Condividi

Ascolta Delizioso Facebook Digg Stumbleupon Favorites More