sabato 4 febbraio 2012

PILLOLE DI PAROLA a cura di Cristina Rossini

QUINTA DOMENICA-

 DEL TEMPO ORDINARIO-
5 Febbraio 2012-











MONIZIONE AMBIENTALE

La realtà della sofferenza percorre con il suo filo misterioso la liturgia di questa domenica. Si tratta di una realtà ambigua, simile a un terreno su cui attecchisce l’erba velenosa della disperazione ma dove può sbocciare anche il fiore della fiducia.
Il mistero della sofferenza da sempre tormenta l’uomo di ogni tempo e di ogni cultura. Anche la Bibbia, specchio per eccellenza della condizione umana, si fa carico del grido di dolore che sale incessante dalla terra. Dio riserva un’attenzione amorosa e paterna verso la sofferenza dell’umanità; Gesù Cristo fatto uomo accoglie su di se il pesante bagaglio della vita terrena pieno di tutte le difficoltà.

 MONIZIONE ALLA PRIMA LETTURA

 Il dolore è descritto con una profonda intensità in molte pagine del libro di Giobbe. Un dolore che nella notte trova alimento e incentivo trasformandosi in incubo e in terrore, un dolore che converge verso l’agonia e la morte. Giobbe attraverso la sua prova diventa il modello del credente che ama Dio incondizionatamente, a lui rimane fedele pur riconoscendo l’aspetto scandalizzante della sofferenza.

 MONIZIONE ALLA SECONDA LETTURA

 Gratuitamente chiamato alla predicazione del messaggio di gioia e di salvezza, Paolo esercita la sua missione con la stessa generosità. La sola e unica ricompensa è: PREDICARE IL VANGELO. Alla donazione libera di Dio deve corrispondere la donazione libera del credente.

 MONIZIONE AL VANGELO

 I rabbini definivano la febbre come il fuoco che beve l’energia delle persone. La suocera di Pietro viene guarita da Gesù. Sul filo di quella guarigione tanti sofferenti, quel sabato sera a Cafarnao, sperano ciò che lui solo può fare per loro. Cristo è sempre stato sensibile ad ogni dolore dell’uomo, e, per combatterlo si innalza con tutta la grandezza del suo mistero.  Noi tutti malati nel corpo o nella coscienza abbiamo bisogno di quella mano che in quella lontana sera si è stesa verso la suocera di Pietro per guarirla. Il vero atteggiamento della fede è incarnato da quella donna che, guarita dal suo male, si dispone a servire Gesù e i fratelli.

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