domenica 22 luglio 2012

PILLOLE DI PAROLA a cura di Cristina Rossini


SEDICESIMA DOMENICADEL TEMPO ORDINARIO
22 Luglio 2012
Colore Liturgico: Verde














MONIZIONE AMBIENTALE
Su uno scenario di monti, di steppe e di piccoli spazi di verde si intravede un gregge disperso e senza meta, abbandonato ai razziatori, alle belve del deserto, ai dirupi, alla sete e alla fame.
Sullo scenario dolce della Galilea, dove Gesù inizia la sua predicazione, si vede invece una folla in movimento, ansiosa, senza una guida, alla ricerca di qualcuno e di qualcosa. Simile ad un gregge senza pastore.
Sullo scenario di Gerusalemme, dominato dalla mole del tempio, Paolo guarda con amarezza la frontiera rigida e severa che, proprio all’interno del tempio divide la razza degli ebrei da quella dei pagani, costituita da un muro con targhe di marmo che minacciano la pena di morte per chi osasse varcare quel confine sacro.
La liturgia della Parola di oggi a questi scenari di dispersione e di divisione sostituisce unità, armonia e pace.

 MONIZIONE ALLA PRIMA LETTURA

In un panorama di pecore disseminate per monti e per deserti, Geremia vede entrare in scena un pastore dalla voce forte, dal progetto chiaro e giusto, dalla mano ferma come quella di Davide. Egli con il suo intervento, voluto da Dio, raduna quel gregge votato alla morte, lo raccoglie in una terra sicura e lo regge con giustizia e amore. Le pecore non hanno più terrore negli occhi, tutte sono al sicuro e nella pace.

MONIZIONE ALLA SECONDA LETTURA

Scrivendo ai cristiani di Efeso, Paolo pensa di trovarsi a Gerusalemme, all’interno della zona sacra del tempio, lui immagina che all’improvviso Cristo irrompe in quel luogo e fa crollare quel terribile muro di separazione  permettendo a pagani e giudei di abbracciarsi e diventare un solo popolo riconciliato, che loda Dio e abita unito e felice nella sua casa.

MONIZIONE AL VANGELO

Gesù è appartato in un luogo solitario con i suoi discepoli, ma a lui giunge il rumore dei passi e l’onda delle voci della folla che lo cerca. Non può sottrarsi, né restare indifferente, si commuove e inizia a parlare, sa infatti che ancor prima di pane per sfamarsi, quegli uomini hanno bisogno di una voce che li conforti, di una Parola che li faccia sperare, di una persona che li ami.

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