domenica 18 marzo 2012

PILLOLE DI PAROLA a cura di Cristina Rossini

QUARTA DOMENICA DI QUARESIMA
18 Marzo 2012









MONIZIONE AMBIENTALE

Giovanni Paolo II nella sua enciclica Dives in Misericordia al n.7 dice: “Credere nel Figlio crocifisso significa credere che l’amore è presente nel mondo e che questo amore è più potente di ogni genere di male in cui l’uomo, l’umanità e il mondo sono coinvolti”. Celebrare la Pasqua è celebrare la speranza nella misericordia divina. È la rinascita dell’ottimismo in noi stessi e negli uomini.

 MONIZIONE ALLA PRIMA LETTURA

Quella che sentiremo proclamare è la pagina finale del Libro delle Cronache, nell’epilogo della vicenda d’Israele possiamo trovare la chiave di lettura di tutta la nostra storia. L’uomo spesso porta a Dio solo un pesante bagaglio di infedeltà. Ma a questa miseria Dio non risponde solo con l’ira e la vendetta, ma fa balenare la speranza del perdono perché l’ultima sua Parola non è la morte ma la vita.

MONIZIONE ALLA SECONDA LETTURA

 Nella tradizionale prospettiva paolina, l’uomo nuovo non subisce solo una parziale restaurazione attraverso la fede e la Grazia, ma è completamente trasformato in Cristo così da risuscitare con Lui e da sedere con Lui nei cieli. Questa grazia sovrana di Dio che ci strappa dal nostro male e dalla morte ci avvia verso un ideale di vita totalmente nuovo. Paolo delinea il futuro di giustizia che l’uomo salvato potrà compiere ed attuare.

MONIZIONE AL VANGELO

Da un lato c’è il mondo che non crede ed è condannato, dall’altro il mondo che crede ed è salvato. Attorno a questi due versanti si organizza l’umanità intera, dice Gesù nel dialogo notturno con Nicodemo. Cristo è la discriminante, ma è anche il segno vivo dell’amore del Padre che vuole che il mondo si salvi per mezzo di lui. Cristo è innalzato sulla croce come un condannato, ma è proprio questa elevazione in croce la radice della nostra salvezza.   

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