giovedì 12 gennaio 2012

PILLOLE DI PAROLA a cura di Cristina Rossini

Seconda Domenica del Tempo Ordinario-
15 Gennaio 2012-Anno B-
Colore Liturgico :Verde-






MONIZIONE AMBIENTALE

 La vocazione è un dialogo tra due volontà che si uniscono per attuare insieme un progetto comune. Non è un invito a seguire un’idea, un principio astratto ma è un appello ad entrare in relazione con una Persona. Non è un’adesione generica ad un partito o a un movimento ma è un impegno vitale che trasforma mente, volontà e cuore. Per giungere sulla via giusta della chiamata personale è prezioso anche l’aiuto di una presenza fraterna, di un amico, di un maestro, di un direttore spirituale. Attraverso la mano di un fratello o di un padre i passi sul cammino della vocazione diventano più sicuri e più spediti. Oggi siamo invitati a ritrovare la freschezza della nostra vocazione personale, religiosa ed umana.

MONIZIONE ALLA PRIMA LETTURA

La chiamata di Samuele non è un’irruzione tempestosa ed accecante, è progressiva, a più tappe, è un lento apprendistato che inizia con un primo appello nella pace notturna del Tempio. L’iniziativa è sempre di Dio, radice di ogni vocazione; l’adesione di Samuele è fresca, giovanile ma ancora cieca e quindi deludente. Solo alla quarta volta, dopo tre fallimenti, Samuele scopre la sua vera vocazione. Dal grembo di quella notte esce un nuovo uomo con un nuovo destino.

MONIZIONE ALLA SECONDA LETTURA

Il CORPO per il semita era ed è il principio di sostegno e di coordinamento delle relazioni umane fondamentali con Dio e con il prossimo. Esso quindi appartiene a Cristo che lo ha acquistato con il suo sangue, anzi è Tempio dello Spirito. L’impurità non implica solo un disordine sessuale, ma è un vero e proprio peccato di idolatria perché il cristiano trasferisce apostaticamente il suo corpo, possesso di Cristo, ad un idolo.

MONIZIONE AL VANGELO

Il racconto di vocazione di Andrea e Pietro è incorniciato nella vita di ogni giorno, che ancora oggi ci vede attori delle piccole vicende umane. L’iniziativa parte ancora da Dio, è Cristo che si volta e guarda i due discepoli di Giovanni Battista, è sempre Cristo che fissa lo sguardo su Pietro chiamandolo ad un nuovo destino. E anche da questo incontro nasce un nuovo uomo con un nuovo nome; Simone di Giovanni diventa Pietro, segno di un destino inatteso e grandioso. L’incontro con Dio sconvolge  tutti i piani modesti che ogni uomo ha progettato.   

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