domenica 9 ottobre 2011

PILLOLE DI PAROLA a cura di Cristina Rossini

VENTOTTESIMA DOMENICA
DEL TEMPO ORDINARIO








MONIZIONE AMBIENTALE

La moda dei fast-food oltre che rovinare lo stomaco rovina anche lo stile delle relazioni umane, corrompe il gusto del palato e il gusto della mente. Il cibo in tutte le civiltà non è solo un elemento di sopravvivenza ma è un grande strumento di comunicazione tanto da poter affermare che l’uomo è ciò che mangia. La Bibbia ci offre una vasta gamma di momenti fondamentali della vita esaltati e valorizzati da un pranzo a cominciare dalla circoncisione, gli anniversari, le alleanze familiari, le feste stagionali, il fidanzamento, le nozze e perfino i funerali. Il banchetto diventa allora il simbolo dei doni generosi di Dio, della Sua salvezza largamente offerta a tutti. Dio ci apre la sua casa, ci imbandisce i cibi più prelibati, ci vuole commensali con Lui.

MONIZIONE ALLA PRIMA LETTURA

Sul monte Sion il Signore prepara un pranzo sontuoso, regale, gli invitati sono tutti gli uomini senza distinzione; essi però prima di accedere al banchetto devono far cadere dagli occhi la loro cecità, è il velo delle lacrime che appanna la vista, è la miseria umana che deve essere annientata. Anzi muore la stessa morte, e si apre un orizzonte di felicità e di speranza per gli invitati che sono posti sotto la guida della mano del Signore.

MONIZIONE ALLA SECONDA LETTURA

La dura vita del missionario ha insegnato a Paolo la totale disponibilità alla volontà di Dio che ora lo rende povero ed ora ricco, ora sazio e poco dopo affamato, ora nell’abbondanza e poi nella miseria. Ma c’è nell’interno dell’apostolo come un cuore che sempre batte e sempre sostiene il suo organismo e la sua avventura apostolica, è Cristo colui che da la forza.

MONIZIONE AL VANGELO

Per spiegare il regno dei cieli Gesù lo paragona ad un solenne banchetto nuziale a cui si accede dietro invito speciale. Davanti al pranzo di salvezza e di amore offerto da Cristo ci può essere anche un rifiuto. Ma ecco la svolta insospettata, il pranzo di Dio non è sospeso, l’offerta non si spegne anzi risuona per quegli strani personaggi che nessuno vorrebbe avere accanto durante un banchetto servito su bianchi lini e con portate raffinate. È tutto un mondo di poveri, di emarginati e di esclusi dai pranzi ufficiali. Ma anche tra di tutti loro può nascere un dramma, può esserci il falso discepolo che solo Gesù sa smascherare, è colui che ha messo solo una toppa nuova su un vestito vecchio. Senza mutamento di abito, cioè senza conversione del cuore non si può partecipare al banchetto della comunione con Dio.

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