lunedì 7 febbraio 2011

NOTIZIE DALL' ORATORIO
























Il Diverticompiti

nasce dal desiderio di creare uno spazio dove i bambini possano stare insieme per fare i compiti e per giocare. I bambini hanno bisogno di stare insieme, perché il pomeriggio , quando non hanno le attività sportive o del tempo libero, si ritrovano spesso da soli, in casa, con la televisione o con la play ; alcuni sono veloci a fare i compiti, altri li trascinano fino alla sera; se i genitori lavorano e sono a casa dei nonni, non possono invitare gli amici; raramente hanno l’occasione di giocare insieme agli altri; molti sono figli unici o hanno fratelli o sorelle più piccoli.

Fare i compiti insieme è bello perché ci si aiuta e il tempo passa in fretta,

perché poi si può giocare.

Al Diverticompiti ci sono anche persone che ti possono aiutare,

risentire le materie orali o spiegarti qualcosa che non hai capito.

Come aiutare i bambini nei compiti?

Prima di tutto i bambini devono aver maturato l’idea che i compiti non si fanno per l’insegnante o per i genitori, ma sono un modo per dimostrare che hai capito una cosa nuova e che la sai fare da solo. E’ una grande soddisfazione!

Certo, a volte i compiti sono noiosi, sono lunghi e ripetitivi e allora bisogna trovare delle strategie per farli comunque velocemente e bene. E’ necessario sapersi organizzare, darsi dei tempi, creare l’ambiente e lo spazio giusto, dove stare tranquilli e potersi concentrare. Non si possono fare i compiti e guardare la TV o mangiare o giocare nello stesso tempo, perché così rischi di sbagliare e non finisci più.

Qualche bambino ha bisogno di qualcuno che gli stia vicino, non sa fare da solo, ha bisogno della presenza dell’adulto che deve rassicurare, stimolare, incoraggiare, a volte purtroppo perfino minacciare. Allora i compiti diventano qualcosa di diverso, un peso, un incubo, un intralcio, un dovere che non ha niente di piacevole. E’ necessario allora introdurre un atteggiamento di sfida: “ scommetto che ce la fai in 15 minuti!” “Non mi dire che mi hai fatto una sorpresa e hai già finito! “ “quando ero bambina, questo era il compito che mi piaceva di più”…

E’ bene sempre mettere in evidenza aspetti positivi, dare fiducia, valorizzare i bambini per quello che sanno fare, dimostrare interesse per le cose che stanno imparando, far finta di non sapere o di non ricordare qualcosa e di farselo spiegare.

Quando poi l’argomento che si studia richiede l’applicazione di una regola , ad es. di matematica o di grammatica, i bambini devono sapere dove andare a riguardare, nel libro o nel quaderno. Ogni materia ha le sue regole e il metodo di studio è fondamentale. Non sono tanto importanti i contenuti, quanto, i concetti fondamentali e il metodo. Studiare allarga la mente, sviluppa le capacità logiche. Se una cosa non me la ricordo a memoria, devo saper ragionare e capire come ci posso arrivare. Copiare da un amico, senza capire, non serve a niente! Per certe materie come la matematica, che ha un linguaggio specifico, può essere utile farsi un quadernino dove trascrivere le regole principali.

Altro suggerimento è quello di non dare subito la risposta se un bambino non sa come fare. E’ bene leggere di nuovo la consegna del compito, capire bene che cosa si deve fare, aiutarsi con un disegnino che schematizza la situazione, ad es. di un problema. Cercare di capire e di far prendere coscienza al bambino stesso, che cosa lui ha capito e che cosa non gli è chiaro. E’ importante parlare e farlo parlare, perché parlando si chiariscono le idee. L’insegnante in classe non sempre può dedicarsi ad un bambino per volta, non ha il tempo di far parlare tutti i bambini, durante i compiti questo è possibile e poi loro stessi ne rimangono soddisfatti.



Ed ora, i compiti sono finiti, ed è tempo di giocare!



Non si pensi che far giocare i bambini sia meno impegnativo che fargli fare i compiti! Metterli d’accordo è un’impresa! Anche se hanno tanti giocattoli, a volte non sanno che cosa fare o uno vuole fare un gioco e l’altro no, non si decidono e bisticciano. Il bisticcio nel gioco è molto frequente, perché viene fuori il carattere di ciascuno e ognuno vuole prevalere sull’altro. A volte è necessario intervenire e decidere drasticamente altre è meglio lasciare il tempo perché trovino da soli la soluzione.

La presenza di un adulto o di un fratello maggiore che gioca con loro è importante! Prima di tutto perché vedono che anche gli adulti giocano e si divertono, perché i grandi sono bravi e insegnano dei trucchetti, perché i grandi sanno accettare le sconfitte ridendo, sanno ridere dei loro errori e sono contenti se i bambini vincono.

Finché si organizzano tra loro è meglio lasciarli stare e limitarsi a partecipare. Altrimenti è bello proporre giochi semplici, con poche regole, che tutti possono fare: i giochi tradizionali vanno sempre bene. I maschi generalmente vogliono giocare a pallone, non smetterebbero mai e raramente hanno l’occasione per farlo, perché di campetti sotto casa non ce ne sono molti!

Le bambine sono più creative. Al Diverticompiti lasciamo portare i loro giochi da casa con i quali giocare insieme agli amici. Man mano che si allungano le giornate e si riscalda l’aria potremo giocare fuori. Non vogliamo che sia un tempo troppo strutturato e programmato, lasceremo molta libertà di scelta. Proporremo alcuni laboratori di disegno, di attività manuali ed espressive, di canto. Inviteremo i genitori e i nonni a proporre attività da fare con i figli , i nipoti e i loro amici.

Il Diverticompiti è uno spazio e un tempo dove stare bene insieme!

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