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Lunedì 10 agosto 2020
XIX Settimana del Tempo Ordinario - Anno II
Colore liturgico:rosso
I Santi di oggi
PREGHIAMO
PER PASSARE BENE LA GIORNATA
VANGELO
Gv
12, 24-26
Dal
Vangelo secondo Giovanni
In
quel tempo, GesĂą disse ai suoi discepoli:
«In
veritĂ , in veritĂ io vi dico: se il chicco di grano, caduto in
terra, non muore, rimane solo; se invece muore, produce molto
frutto.
Chi
ama la propria vita, la perde e chi odia la propria vita in questo
mondo, la conserverĂ per la vita eterna.
Se
uno mi vuole servire, mi segua, e dove sono io, lĂ sarĂ anche il
mio servitore. Se uno serve me, il Padre lo onorerĂ ».
C:
Parola del Signore.
A:
Lode a Te o Cristo.
Commento di don Luigi Maria Epicoco –
«In veritĂ , in veritĂ dico: se il chicco di grano caduto in terra non muore, rimane solo; se invece muore, produce molto frutto».
C’è una veritĂ vera, una veritĂ profonda nel buio delle parole che GesĂą pronuncia nel Vangelo di oggi. Infatti finchĂ© non accettiamo che dobbiamo imparare a morire, allora non portiamo nemmeno frutto. E imparare a morire significa che non possiamo passare la vita solo a difenderci dalla vita. Delle volte dobbiamo permettere alla vita di aiutarci a morire a noi stessi, di metterci in crisi, in discussione.
Dobbiamo lasciare che la vita ci ferisca fino a tirare fuori il capolavoro che è nascosto dentro ognuno di noi. A nessuno piace morire. Nessuno di noi vorrebbe Uccidere il proprio orgoglio, infatti tante volte per difenderlo lo chiamiamo dignità . A nessuno di noi piace rinunciare ai propri ragionamenti e per questo molto spesso le chiamiamo convinzioni profonde.
A nessuno di noi piace mettersi contro il proprio apparato emotivo, contro ciò che sente, contro la propria pancia, per questo tante volte noi diciamo: «Io sono questo». Ma solo quando capiamo che noi non siamo la nostra storia, non siamo i nostri ragionamenti, non siamo le nostre emozioni e proprio per questo lasciamo che esse possano morire per far emergere una veritĂ piĂą vera, solo allora cominciamo a capire ciò che fino a un attimo prima non riuscivamo a comprendere.
«Chi ama la sua vita la perde e chi odia la sua vita in questo mondo la conserverĂ per la vita eterna». Che tradotto significa: chi vive un rapporto possessivo con la propria vita non riesce a goderne nulla, ma chi la rischia per un motivo valido allora ne sente tutta l’ampiezza.
«Se uno mi vuol servire mi segua, e dove sono io, lĂ sarĂ anche il mio servo». La grande domanda per un cristiano allora è: «Dove è GesĂą?». Solo quando individuiamo la sua geografia allora possiamo anche seguirlo. Per questo molti santi hanno scelto i poveri, gli ultimi, gli scartati perchĂ© sapevano bene che lì c’era e c’è GesĂą.
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