venerdì 18 luglio 2014

PILLOLE DI PAROLA a cura di Cristina Rossini

XVI DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO (ANNO A)


Sap 12,13.16-19 Sal 85 Rm 8,26-27 Mt 13,24-43: Lasciate che l’una e l’altro crescano insieme
20 Luglio 2014-07-18
Colore Liturgico :Verde
 









Monizione Ambientale

Bene e male costituiscono l’impasto della storia, bisogna condividere la pazienza di Dio che non conosce l’intransigenza, il radicalismo, l’integralismo ma che attende con lo sviluppo verso il bene della storia. Purtroppo spesso i credenti sono travolti da un’ansia apocalittica sono giudici implacabili, pronti persino a invocare la pena di morte o comunque le peggiori punizioni. E se Dio ci prendesse in parola? Se si comportasse in questo modo anche con noi ogni volta che ci allontaniamo da lui? Invece, per fortuna, ci da il tempo di una vita per poterci convertire.



MONIZIONE ALLA PRIMA LETTURA

Il libro della sapienza ci tratteggia il profilo di Dio, è Lui la Sapienza, è Lui la Mitezza, è Lui la Misericordia, è Lui la Pazienza , è Lui l’Amore;è Lui il padrone della forza che giudica con mitezza la sua forza la esercita sulle creature con l’amore. Ci insegna che se vogliamo essere giusti dobbiamo amare gli uomini.



MONIZIONE ALLA SECONDA LETTURA

Continua la lettura del cap.8 della lettera ai Romani, questi versetti Paolo li dedica tutti allo Spirito Santo, è lui che per sua missione vuole condurre tutti i credenti al Padre. La sua supplica è perfetta i suoi gemiti sono autentici e graditi a Dio,lui non conosce la debolezza della nostra umanità che nemmeno sa cosa sia conveniente domandare. Paolo invita tutti noi ad affidarci allo Spirito Santo e ad invocarlo per ogni necessità.



MONIZIONE AL VANGELO

Il cap.13 di Matteo è il capitolo delle parabole, le tre che incontriamo oggi hanno al centro il Regno dei cieli e la pazienza di Dio. Il seminatore che lascia crescere il suo grano insieme alla zizzania seminata dal nemico senza farla sradicare sapendo che alla mietitura della storia comunque prevarrà il bene sul male,ci invita ad impiegare la nostra vita per il bene e a non sciuparne neanche un giorno, con la forza di Dio potremo godere dei frutti del grano e convivere con la forza negativa della zizzania che inevitabilmente fa parte della vita. Il piccolo seme d’amore che Dio ha messo nel nostro cuore, se ne abbiamo cura e se lo coltiviamo con pazienza e perseveranza, è come il granello di senape che, pur piccolissimo, diventa un albero di oltre quattro metri di altezza capace di accogliere tanti uccellini che vanno a farci il nido. Come una minima quantità di lievito moltiplica in maniera esponenziale il volume della farina in cui è mescolato, così se rendiamo forte la nostra fede ci rende capaci di modificare in bene gli ambienti che frequentiamo.

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