Mons. Bassetti, nell’omelia, ha ricordato ai quattro ordinandi sacerdoti: «risuona ancora nelle nostre orecchie, ma soprattutto nel nostro cuore, la domanda di Gesù ai suoi discepoli: “Ma voi, chi dite che io sia?”. E’ una domanda che non aspetta una risposta neutrale. E’ una domanda che esige una chiara scelta di campo. Ed è una domanda che coinvolge completamente la vostra vita. Pietro non solo ha risposto, ma ha dato la vita, perché quella risposta si diffondesse nel mondo intero. E se voi, stasera, siete qui per ricevere il dono del Presbiterato, lo dovete anche alla sua testimonianza: “Tu sei il Cristo, il Figlio del Dio vivente”. E Gesù, statene certi, continua a rispondervi: “ Beati voi se sempre vivrete in coerenza con la vostra fede”».«Figli carissimi – ha proseguito l’arcivescovo –, da stasera in poi voi sarete i nuovi apostoli, i nuovi testimoni del Vangelo. Ma sappiate bene che Gesù non vuole seguaci spiritualmente sedentari, li vuole in movimento, vivi, sulla faccia della terra. Per questo li ha chiamati “apostoli”, che vuol dire inviati, testimoni, messaggeri, nunzi della sua parola e del suo piano di salvezza. Gesù, in una parola, li ha voluti “missionari”. L’umanità oggi e in particolare la nostra Chiesa perusino-pievese, hanno bisogno di Cristo. E Cristo ha bisogno di apostoli. Il mondo ha bisogno, non di belle teorie, ce ne sono anche troppe: ha bisogno di testimoni!».
Mons. Bassetti, rivolgendosi sempre
ai quattro ordinandi, ha detto loro: «Cosa è chiesto a voi con il dono del
sacramento del Presbiterato? Combattere la buona battaglia e conservare la
fede. Annunciare la verità, tutta la verità, con coscienza libera e coraggiosa,
al cospetto di Dio e difronte agli uomini; sarà per voi la sfida e la battaglia
più impegnativa e al tempo stesso la missione più pacificante e gioiosa. Cari
figli abbiamo tanta fiducia in voi: il vescovo, i sacerdoti, il popolo santo di
Dio. Tutti con trepidazione vi attendono nella comunità diocesana. Ci sono
tanti piccoli, tanti poveri per i quali dovrete essere trasparenza di Cristo.
La vostra vita sarà tutta per il servizio del Vangelo, della riconciliazione e
della carità fraterna».
Infine, ai numerosi giovani presenti
in San Lorenzo, compagni di infanzia, di adolescenza dei quattro ordinandi o
che li hanno conosciuti in parrocchia, negli oratori, ai campi estivi, mons.
Bassetti a detto loro: «quando il sacerdozio è vissuto in pienezza, quando si diventa
preti solo per amore e per donarsi ai fratelli, allora è possibile riflettere
nel mondo la bellezza di Dio. Se vi sentirete attratti da questa bellezza,
mettetevi in ascolto perché facilmente Lui sta bussando alla porta del vostro
cuore».
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