DOMENICA XXIII
DEL TEMPO ORDINARIO
4 Settembre 2011
MONIZIONE AMBIENTALE
Il tema della correzione fraterna è classico nella tradizione cristiana, il suo esercizio suppone umiltà reciproca, amore autentico, delicatezza e sensibilità interiore. Questo impegno governa il dialogo all’interno della comunità ecclesiale affinché essa sia sempre più luminosa. L’azione di reciproca correzione non è solo personale, è anche della comunità ed è sigillata dall’autorità stessa di Dio. Lo scopo ultimo infatti non è quello del giudicare o del condannare, ma è quello del salvare.
MONIZIONE ALLA PRIMA LETTURA
Ezechiele accosta la missione del profeta a quella di una sentinella che ha la funzione di spiare l’orizzonte della storia individuandone i segni nascosti, le tracce misteriose, le albe di vita e i tramonti di morte per comunicarle al popolo di Dio. La sua responsabilità è fondamentale tuttavia si arresta davanti alla libera scelta di ogni uomo che può restare indifferente o perfino ostile al suo allarme.
MONIZIONE ALLA SECONDA LETTURA
Come il primo inno alla carità inviato agli abitanti di Corinto, anche questo, per i romani, ha per soggetto l’amore che si fa dono; Paolo lo considera la base dell’esistenza e della morale di ogni comunità di tutti i tempi. La Carità, che non fa male a nessuno, è l’elemento coordinatore di ogni etica che, se mancasse, si ridurrebbe ad un cumulo slegato di precetti, ad un arido manuale di imposizioni legalistiche.
MONIZIONE AL VANGELO
Il percorso per l’incontro con Dio ha in se due dimensioni, naturalmente quella verticale, ma anche quella orizzontale; Matteo ci propone proprio questa che riguarda il rapporto con i fratelli che deve seguire delle vere e proprie “regole della comunità” guidate non dal pregiudizio, dalla superbia o dalla presunzione, ma soltanto dall’amore, un amore totalmente gratuito, un amore che si fa dono, che desidera solo la felicità dell’altro: l’amore di Dio.
0 comments:
Posta un commento