QUARTA DOMENICA
DEL TEMPO ORDINARIO ANNO A
MONIZIONE AMBIENTALE
Oggi il Signore ci conduce in un luogo alto, ci invita cioè ad innalzare il nostro spirito per poter ascoltare e comprendere le parole che suo figlio Gesù Cristo rivolgeva alle folle che lo seguivano duemila anni fa e continua a rivolgere a tutti gli uomini di tutti i tempi.
Portiamoci con la mente e con il cuore nella collina delle Beatitudini, in quel luogo tutto parla di spiritualità, illuminato dalle acque del lago di Tiberiade che fanno da sfondo, con quel panorama mozzafiato, si avverte ancora l’eco delle parole che esprimono il discorso programmatico più rivoluzionario della storia. Lasciamoci allora affascinare e travolgere da quel messaggio che ha cambiato la vita di tante creature.
MONIZIONE ALLA PRIMA LETTURA
Non sono i superbi che confidano in se stessi che trovano il Signore, lui si fa trovare dagli umili e dai poveri. Sono loro il vero popolo di Dio, loro stanno sotto la protezione divina. Si affidano a Dio e lui non li delude.
MONIZIONE ALLA SECONDA LETTURA
Per il giudizio di Dio la potenza di questo mondo non vale nulla, come la nobiltà dei natali, e tanto meno la cultura che si compiace. Sono tutte cose che non servono alla nostra salvezza. Abbiamo ottenuto la redenzione da ciò che è giudicato stolto, debole, ignobile, come è la croce.
MONIZIONE AL VANGELO
Gesù proclama come un nuovo Mosè, la Legge nuova, che si apre con le Beatitudini, sono la condizione di gioia per quanti accolgono Dio nella propria vita facendo la scelta della povertà, della mitezza, della misericordia, della purezza e della pace. Questo discorso è l’opposto dello spirito del mondo, capovolge totalmente la scala dei valori umani.
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