sabato 25 ottobre 2014

PILLOLE DI PAROLA a cura di Cristina Rossini

XXX DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO (ANNO A)
Es 22,20-26-Sal 17- 1Ts 1,5-10- Mt 22,34-40: Amerai il Signore tuo Dio, e il tuo prossimo come te stesso.
Domenica 26 Ottobre 2014 (DOMENICA - Verde)












MONIZIONE AMBIENTALE

Al Sinai Israele ha celebrato la sua alleanza con Dio, ha scoperto cioè che tra Dio e l’uomo può instaurarsi un dialogo e una collaborazione in vista della realizzazione di un progetto comune d’amore. L’iniziativa è partita come sempre dal Signore che si è messo sugli itinerari dell’umanità per incontrarla. Ora la parola passa all’uomo che deve impegnarsi a non lasciar spegnere questo dialogo. Il Decalogo con il blocco legislativo che ne consegue regola l’Alleanza tra il Creatore e ogni sua creatura di ogni luogo e in ogni tempo.

PRIMA LETTURA

Il brano è una parte del Codice dell’Alleanza che riporta teologicamente al Sinai, luogo della nascita della nazione ebraica. Ci sono inseriti una serie di precetti etico-sociali che ruotano intorno alle tre classi di cittadini privilegiati della terra promessa: il forestiero, l’orfano-vedova e l’indigente sono, infatti, i cittadini privi di un difensore. Ma Dio stesso ha deciso di assumerli sotto il suo patrocinio ufficiale e per questo la comunità deve circondarli di premura e di amore.

SECONDA LETTURA

Continua la descrizione della comunità cristiana di Tessalonica, esempio di tutti i credenti della Macedonia. Essa è imitatrice di Paolo perché accoglie la Parola, è imitatrice di Paolo anche nella forza con cui vive le grandi tribolazioni e le persecuzioni, è ancora imitatrice di Paolo perché compie con passione la missione di evangelizzazione in tutta la Grecia e altrove, è infine imitatrice di Paolo nell’entusiasmo della fede e nell’attesa della venuta del Signore. Imitare l’apostolo è come mettersi alla sequela di Cristo stesso.

VANGELO

Nel dialogo provocatorio e polemico con i dottori della legge, Gesù coglie l’occasione per rivelare l’originalità assoluta del suo messaggio. Il suo atteggiamento scardina ogni forma di moralismo, Egli vuole creare un’atmosfera in cui vengono collocati ogni gesto e ogni risposta umana. Non è uno schema scalare di valori, ma è la ricerca dell’essenza di ogni esperienza, religiosa ed etica, è l’impostazione di un’intera esistenza. Per Cristo, la dimensione verticale (rapporto con Dio) e la dimensione orizzontale (rapporto con il prossimo) sono inscindibili, si incrociano e si vivificano reciprocamente e costituiscono l’essere cristiano totale e genuino.



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