lunedì 20 ottobre 2014

PILLOLE DI PAROLA a cura di Cristina Rossini

Is 45,1.4-6 Sal 95 1Ts 1,1-5 Mt 22,15-21: Rendete a Cesare quello che è di Cesare e a Dio quello che è di Dio.
Domenica 19 Ottobre 2014 (DOMENICA - Verde)









MONIZIONEAMBIENTALE
La testimonianza cristiana è anche civica, penetra nell’interno delle vicende storiche e politiche, ma lo fa con rigore, con giustizia, con genuino spirito di collaborazione. La correttezza fiscale, i doveri sociali, l’impegno pubblico per la giustizia sono altrettanti capitoli della morale cristiana, raramente testimoniati in pienezza, spesso disattesi e violati. Dopo aver reso a Dio quel che è di Dio nel tempio della liturgia, della casa, della coscienza personale, il cristiano deve rendere a Cesare quel che è di Cesare nella città, nel lavoro, nella politica, nella società. L’interferenza del religioso nel politico o il Cesare divinizzato non sono proposte evangeliche; la fedeltà alla scelta di fede è la migliore garanzia per una sana laicità della politica.
MONIZIONE ALLA PRIMA LETTURA
Ciro, nuovo re di Persia, fa crollare irrimediabilmente lo smisurato impero di Babilonia, e promulga nel 538 a.C. il famoso editto che permette agli esuli il ritorno in patria. Anche gli Ebrei dopo 50 anni possono rientrare nella loro terra. Il profeta li invita a fidarsi della proposta di Ciro, ripercorrendo un nuovo e ancora più grandioso esodo dalla schiavitù alla libertà. Ciro anche se pagano, diventa il “servo del Signore”, l’unto, lo scelto, in lui si manifestano la potenza e la superiorità di Dio, che continua a svelarsi come il supremo arbitro della storia e del tempo.
MONIZIONE ALLA SECONDA LETTURA
La prima lettera ai Tessalonicesi è il più antico documento scritto del cristianesimo. Composta a Corinto nel 51, dopo il viaggio di Paolo nella capitale della Macedonia dell’anno 50. L’apostolo, dopo i saluti, inizia descrivendo sinteticamente la comunità, che vive il suo rapporto con Dio con fede operosa, carità matura e speranza costante.
MONIZIONE AL VANGELO
Matteo ci presenta Gesù nel suo unico pronunciamento esplicito che riguarda la sfera politica. È suscitato da una provocazione sulla questione tributaria; il significato è ben più profondo, c’è un luogo in cui l’umano deve lasciare il posto al divino? C’è un limite oltre il quale anche il potere più grande si deve riconoscere inferiore al Signore dei Signori? I cristiani vivano il loro essere immagine riflessa di Dio nella storia in cui sono inseriti. Dopo aver messo il nostro cuore nelle mani di Dio è facile collocare tutto il resto nel posto e nella dimensione giusta.

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