QUINTA DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO (ANNO C)
DOMENICA 10 FEBBRAIO 2013
Chiesa Santa Maria della Speranza
Olmo-PerugiaSERVIZIO LITURGICO Ore 8.30
Lettore Monizioni: FRancesca Nardi
Lettore 1 Lettura: Mario NanoLettore Salmo: Giovanna Cusco
Lettore 2 Lettura: Franca
Vangelo:Diacono don Mario
SERVIZIO LITURGICO Ore 11.00
Lettore Monizioni: Simone
Lettore 1 Lettura: Eleonora
Lettore Salmo: Filomena
Lettore 2 Lettura: Letizia Nano
Vangelo:Diacono don Paolo
MONIZIONE AMBIENTALE
Dio chiama ognuno di noi, in modo diverso, in posti diversi, in condizioni diverse. Comunque ogni chiamata esige una risposta che, nel rapporto con il Signore è assolutamente libera, personale e senza condizionamenti.
La vocazione può nascere nel silenzio e nella preghiera, oppure nel rumore della vita quotidiana, nell’immaturità dell’adolescenza come nell’esperienza della maturità, parte comunque da Dio e, pur essendo personale, ha carattere missionario, annuncia una salvezza a cui tutti gli uomini possono partecipare.Dio esiste per chiamarci, noi siamo convinti veramente che esistiamo per rispondergli?
MONIZIONE ALLA PRIMA LETTURA
Nell’atmosfera mistica e solenne del tempio di Gerusalemme, mentre inizia la presidenza del culto che prevede il sacrificio e l’incenso, il sacerdote Isaia riceve la vocazione da Dio, chiamata che lo vuole il più grande ministro della Parola della storia del popolo di Israele. E’ Dio stesso che purifica le sue labbra con un carbone ardente santificandolo e rendendolo un uomo nuovo. A questa proposta il profeta Isaia non può che rispondere: eccomi Signore manda me.
MONIZIONE ALLA SECONDA LETTURA
S. Paolo raccomanda alla comunità di Corinto di mantenere integro il Vangelo così come lui stesso lo ha predicato. Anche lui ha trasmesso quello che ha ricevuto dalla Tradizione che passando per gli apostoli risale a Cristo stesso. L’ultimo fra tutti, quello che nemmeno sarebbe dovuto nascere alla grazia, così si definisce Paolo, è convinto che solo la Grazia lo ha salvato e lo ha illuminato in tutta la sua missione.
MONIZIONE AL VANGELO
Siamo sulle rive del lago di Tiberiade, all’alba, dopo una notte di pesca assolutamente infruttuosa. Nel pieno della delusione di Pietro e dei suoi colleghi arriva Gesù, con la forza della sua Parola li invita, quasi li costringe a rischiare e a ritornare in mare. Sembra che i pesci si diano convegno nelle povere reti, quasi da arrivare a romperle. Da questa irruzione potente di Dio parte la vocazione e, di seguito la missione per quello che diventerà il pescatore di uomini, simbolo della Chiesa intera.
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