sabato 19 maggio 2012

PILLOLE DI PAROLA a cura di Cristina Rossini

ASCENSIONE DEL SIGNORE ANNO B
20 Maggio 2012












MONIZIONE AMBIENTALE

L’Ascensione di Gesù Cristo è intimamente legata alla risurrezione, di cui costituisce il compimento e la pienezza. Il ritorno di Gesù al cielo anche se ci lascia un vuoto incolmabile, non significa che lui ci ha abbandonati. Al contrario, lui non è mai stato così presente in mezzo a noi, continua a vivere nella sua chiesa, che sostiene, anima e guida con il suo Spirito. La missione di Cristo passa alla Chiesa con la stessa efficacia, per l’umanità rappresenta l’inizio di qualcosa di totalmente nuovo che si può realizzare solo con la volontà di cambiare il mondo sapendo che il nostro fine è la vita eterna.


MONIZIONE ALLA PRIMA LETTURA

L’Evangelista Luca chiude il suo Vangelo con il racconto dell’Ascensione. Scrivendo il libro degli Atti lo inizia con il medesimo racconto. Questo sta a significare che con l’Ascensione inizia il tempo della Chiesa, che ha il compito di rendere visibile Cristo nel mondo.

MONIZIONE ALLA SECONDA LETTURA

L’apostolo Paolo invita insistentemente i cristiani di Efeso e tutti noi a conservare l’unità della fede. L’unità voluta da Cristo non è però uniformità, ma molteplicità di ministeri e di doni; ogni ministero è dono del Signore e deve servire per la crescita della Chiesa.

MONIZIONE AL VANGELO

I discepoli, dopo averlo visto salire in Cielo, rimangono con lo sguardo rivolto verso l’alto. Non è là che dobbiamo cercare Cristo, perché ce lo ha detto lui stesso, è stato, è, e sarà con noi fino alla fine dei tempi. Da quel giorno inizia la nostra missione, di renderlo operante in tutta la terra, iniziando dal luogo in cui ci troviamo.

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